Notiziario

GRAZIE MONSIGNOR ARTURO!

Ospitare un vescovo non è cosa di tutti i giorni. Ospitarne uno che viene da lontano e magari parla una lingua diversa dalla nostra diventa già una piccola impresa.

arturo-fajardoCon mons. Arturo Fajardo, vescovo di San José de Mayo in Uruguay, la diocesi che ospita don Federico e don Francesco, non abbiamo avuto proprio il tempo di preoccuparci. Ci ha infatti messo subito a nostro agio: nessun formalismo, estrema capacità di adattamento, grande cordialità nel tratto personale. Era come se un vecchio amico di famiglia si fosse fatto vivo dopo tanto tempo e riprendesse, senza alcuna difficoltà, le vecchie abitudini. Un bicchiere di vino rosso, un piatto di salumi nostrani e le parole chiare e semplici di un uomo, di un Pastore che conosce la gente e sa coglierne gli aspetti positivi.

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SE LA VESTE DIVENTA LA PERSONA

R.Beretta
R.Beretta

L’abito non fa il monaco (nemmeno il terrorista, probabilmente…) esattamente come il “non abito” non fa il “laico”. Burkini sì, burkini no: Roberto BERETTA, giornalista nelle pagine culturali del quotidiano Avvenire, affronta il tema scottante dell’abito intero per le donne musulmane che vanno in spiaggia.

Un’amica suora, molto anziana e molto missionaria, mi raccontò una volta che – all’inizio della sua vita religiosa – la regola vietava di spogliarsi persino da sole, in bagno, per cui ci si doveva lavare con una sorta di camicione che impediva di vedersi nude. E, quando le toccò di partire per un afoso Paese terzomondiale, non fu facile ottenere la dispensa ad adattare l’abito (pensato per il clima europeo) alle ben diverse condizioni ambientali del luogo. Sto pensando alla vicenda del burkini, …

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PREGARE INSIEME CRISTIANI E MUSULMANI? PROVIAMOCI…

don M. Vailati
don M. Vailati

Parrocchia di S. Carlo, domenica 14 agosto, ore 10.30: prima di incominciare la Messa, il parroco, don Maurizio Vailati, richiama l’attenzione dei presenti su un gruppetto di perso- ne, una decina in tutto, sedute in prima fila. Non sono soliti venire alla Messa domenicale, sono infatti musulmani che hanno chiesto di poter rivolgere un messaggio ai cristiani presenti. L’uomo incaricato si fa avanti e così parla a tutti:

Cari fratelli cristiani, siamo davvero felici di poter essere qui insieme.
Siamo infatti figli dell’unico Dio ed è quindi con ragione che possiamo chiamarci vicendevolmente fratelli: è bello poterlo fare con amore e amicizia.

La vostra accoglienza ci consente di esprimere la totale vicinanza della comunità mussulmana cremasca agli orrendi e sacrileghi attacchi che hanno colpito anche la chiesa cattolica. È con assoluta fermezza che condanniamo quegli atti che nulla hanno a che fare con l’Islam così come tutto ciò che è fatto a danno dei fratelli, siano essi cristiani, musulmani o di qualunque altra religione: la violenza è, per l’Islam, una bestemmia.  Vorremmo che oggi sia l’occasione per iniziare una migliore e reciproca conoscenza che ci porti, insieme, ad onorare Dio e i fratelli così da tramutare l’odio e i suoi effetti mortiferi in amore e atti di vita.  È per questo che preghiamo l’unico Dio”.

Ha poi inizio la Messa. Al momento della Preghiera dei fedeli, lo stesso musulmano prega contro il terrorismo e la guerra e per la pace. Così al momento della scambio del Segno di Pace, molti dei presenti escono dal proprio banco e vanno a stringere la mano al gruppetto dei musulmani.
Qualcosa di vecchio si è rotto, qualcosa di nuovo è nato: un piccolo passo è stato dato. Bisogna solo proseguire nel cammino tracciato, non importa la lunghezza dei passi, importa non fermarsi.    Pregare insieme si può!

NEL NOME DELLA MISERICORDIA… PER LA RIFORMA DELLA CHIESA

Anche quest’anno si svolgeranno ad Assisi, dal 25 al 28 agosto, le Giornate di Formazione e Spiritualità Missionaria. Siamo alla 14a edizione ed il titolo scelto dall’Equipe organizzatrice è quanto mai coinvolgente ed attuale. «Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti – così ha detto papa Francesco al Convegno di Firenze, aggiungendo – Sebbene non tocchi a me dire come realizzare oggi questo sogno, premettetemi solo di lasciarvi un’indicazione per i prossimi anni: (…) cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni, specialmente sulle tre o quattro priorità che avrete individuato in questo Convegno».
Un grande incontro nazionale per avviare processi, dando ciascuno il proprio contributo, e puntare su quella “creatività” insistentemente ricordata da Francesco.
Da Crema partiranno in sei: Silvana ABBONDIO, Mimma BENELLI, Giulio CARDISPERI,  Don Osvaldo EROSI, Enrico FANTONI, Gianna PAIARDI. Vengono da diverse Comunità  cremasche e li accompagniamo con la preghiera e l’augurio che possano riportare idee e creatività che, insieme, non guastano mai. Buon lavoro!

assisi

UN PENSIERO SPECIALE PER…

  • Padre Francesco VALDAMERI, di Pieranica, missionario monfortano nello Zambia (Africa). Tornato a casa per le ferie, è stato ricoverato d’urgenza in ospedale ed operato di calcoli ai reni e alla vescica. Esprimiamo a P. Francesco i nostri più affettuosi auguri di pronta guarigione, perché, a dispetto dei suoi 80 anni e dell’operazione subita, ha ben altri “calcoli” per la testa e conta di tornare in missione al più presto. AUGURI!
  • Don Federico BRAGONZI, di Crema, missionario “fidei donum” in Uruguay. Anch’egli in ferie, durante un normale esame di routine, ha avuto la sorpresa di scoprire che le coronarie non funzionavano a dovere. Sottoposto ad immediato intervento chirurgico, gli sono stati applicati tre stent. Anche per don Federico un salutare periodo di riposo. AUGURI!

MARK GIOVANE STILISTA NIGERIANO IN FUGA DA VIOLENZE ED ESTORSIONI

MarkMark ha 23 anni e viene dalla Nigeria. Nel suo Paese faceva lo stilista e aveva una piccola attività. “Era un buon lavoro”, racconta. Fino a quando un gruppo armato ha iniziato a pretendere il pizzo e a minacciarlo: se non avesse pagato, avrebbe dovuto unirsi alla banda armata. Mark non poteva fare la prima cosa, e non voleva fare la seconda. Sperava di poter resistere, invece alla fine quegli uomini hanno ucciso suo padre. Da lì la decisione di scappare, la traversata di fortuna attraverso il Niger e la Libia, la paura e il trauma di attraversare il mare di notte, senza acqua e senza sapere come sarebbe andata a finire. Mark è il protagonista del nuovo episodio del progetto giornalistico #TuNonSaiChiSonoIo che racconta, attraverso una serie di video disponibili su Agi.it, le storie dei tanti migranti arrivati in Italia da Paesi del Mediterraneo, dell’Africa e del Medio Oriente.
Il progetto è frutto della collaborazione tra Agi e i giornalisti indipendenti di Next New Media e vede come protagonisti i migranti con le loro differenze in termini di vissuto, provenienza ed esperienze di integrazione, con le loro paure, speranze e aspettative.
Migrantes on line – 19.07.16

07/08/2016. ANGELUS DI PAPA FRANCESCO

papa-francesco7Nell’odierna pagina del Vangelo (Lc 12,32-48), Gesù parla ai suoi discepoli dell’atteggiamento da assumere in vista dell’incontro finale con Lui, e spiega come l’attesa di questo incontro deve spingere ad una vita ricca di opere buone. Tra l’altro dice: «Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma» (v. 33).

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

E’ un invito a dare valore all’elemosina come opera di misericordia, a non riporre la fiducia nei beni effimeri, a usare le cose senza attaccamento ed egoismo, ma secondo la logica di Dio, la logica dell’attenzione agli altri, la logica dell’amore. Noi possiamo, essere tanto attaccati al denaro, avere tante cose, ma alla fine non possiamo portarle con noi. Ricordatevi che “il sudario non ha tasche”.

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ABBIATE IL CORAGGIO DI INSEGNARCI CHE È PIÙ FACILE COSTRUIRE PONTI CHE INNALZARE MURI!

REUTERS913274_ArticoloAlla sera del 30 luglio, si è svolta la Veglia di preghiera con i Giovani della GMG. Per l’occasione il Papa ha comunicato ai giovani presenti alcuni pensieri molto coraggiosi sul futuro che essi sono chiamati a costruire. Non lasciatevi spaventare dalla lunghezza! I pensieri si snodano semplici e avvincenti…

Cari giovani, buona sera!
È bello essere qui con voi in questa Veglia di preghiera. Alla fine della sua coraggiosa e commovente testimonianza, Rand ci ha chiesto qualcosa. Ci ha detto: “Vi chiedo sinceramente di pregare per il mio amato Paese”. Una storia segnata dalla guerra, dal dolore, dalla perdita, che termina con una richiesta: quella della preghiera. Che cosa c’è di meglio che iniziare la nostra veglia pregando?    Continua con l’ ALLEGATO

VIAGGIO DI MONS. ARTURO FAJARDO IN ITALIA

Il viaggio di mons. Arturo FAJARDO sta ormai volgendo al termine. Mercoledì prossimo all’aeroporto della Malpensa riprenderà la via del ritorno. È stato un viaggio intenso fitto di impegni e di incontri, non solo ad alto livello, ma soprattutto con la gente, la nostra gente.
Cerchiamo allora di capire più da vicino, partendo dal loro punto di vista, che cosa ha comportato questo viaggio, come è stato preparato e quali sono le aspettative della diocesi di S. Josè de Mayo. Sarà un’operazione molto semplice, come guardare il video che segue: sei minuti nei quali il vescovo Arturo, don Federico e don Francesco ci spiegheranno il senso di un gemellaggio. Sono parlati in spagnolo, capirete tutto!image001

Dove si trova la diocesi di Crema? Come è sorto questo gemellaggio delle due diocesi? Qual è la missione di padre Federico e di padre Francesco nel nostro Paese? Come si sentono e quali sfide hanno di fronte? Qual è l’itinerario di questo viaggio pastorale del vescovo mons. Arturo in Italia? Le risposte nel breve video che segue, visibile sia dal sito della Diocesi di S. José de Mayo che in Youtube

 DAL SITO DELLA DIOCESI DI S. JOSÉ DE MAYO
http://diocesisdesanjosedemayo.org/video-sobre-el-hermanamiento-con-la-diocesis-de-crema-en-italia/
YOUTUBE
https://www.youtube.com/watch?v=pSJZR0Ko3Fc

MONS. ARTURO RICEVUTO DAL PAPA FRANCESCO A SANTA MARTA

In seguito al viaggio pastorale che Mons. Arturo sta facendo in Italia, con l’obiettivo di rafforzare il rapporto di hermanamiento – fratellanza con la nostra Diocesi di Crema, il Vescovo ha chiesto la possibilità di incontrare il Santo Padre Francesco, passando da Roma. È stato così che, alcuni giorni prima del suo viaggio in Polonia, ha avuto la conferma, dalla Segreteria privata del Papa, che Francesco lo avrebbe ricevuto appena tornato da viaggio in Polonia. L’ incontro si è puntualmente realizzato martedì 2 agosto nella Residenza di Santa Marta.

Riguardo all’incontro, il Vescovo di San José ha detto che si è trattato di “un momento molto amichevole e fraterno durante il quale il Santo Padre ha mostrato di conoscere molto della Chiesa dell’Uruguay e delle sue difficoltà”.

Dopo una conversazione privata durata circa venti minuti, il Papa ha ricevuto anche P. Federico Bragonzi, che sta accompagnando il vescovo uruguayano in questo viaggio italiano, e P. Sergio Pinto, un sacerdote uruguayano che sta studiando a Roma e che ha partecipato alla GMG in Cracovia. Al termine della visita mons Arturo ha rivolto un invito a Francesco per un possibile viaggio in Uruguay.

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Se non credete alla fotografia di sinistra, non potete non
credere a quella di destra!