Notiziario

LE INGERENZE ESTERNE IN VENEZUELA APRONO SCENARI INQUIETANTI (Gwynne Dyer)

Am6. Venezuelaerica latina – Venezuela

Evidentemente la decisione di proporre Juan Guaidó come presidente alternativo a Nicolás Maduro in Venezuela non è stata presa a Caracas, ma a Washington. La rapidità con cui gli alleati degli Stati Uniti nel continente americano e in Europa occidentale hanno riconosciuto l’autoproclamazione di Guaidó dello scorso 23 gennaio non sarebbe mai stata possibile senza un coordinamento precedente e una forte pressione da parte dell’amministrazione Trump.

Il fatto che i governi di destra nei paesi dell’America Latina, dalla Colombia al Brasile, si siano accodati al tentativo di Trump di rovesciare un governo di sinistra non è sorprendente. Il sostegno del nuovo presidente neofascista brasiliano, Jair Bolsonaro, era particolarmente scontato. Ma è inquietante notare come anche il Canada, il Regno Unito, la Francia, la Germania e la Spagna abbiano appoggiato questo tipo di ingerenza negli affari interni di un altro paese.     Continua nell’ALLEGATO.

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DALL’EGITTO AL PAKISTAN, QUANDO GLI IMAM PROTEGGONO I CRISTIANI (Giulia Cerqueti)

Asia – Medio Oriente

7. Dall'Egitto al PakistanAl Cairo, il 5 gennaio, lo sheikh Saad Askar ha sventato un attentato in una chiesa copta. Negli stessi giorni, oltre 500 guide spirituali islamiche pakistane hanno firmato la Dichiarazione di Islamabad contro la discriminazione religiosa, a difesa di tutte le minoranze, con un riferimento particolare ad Asia Bibi.

«Dobbiamo restare vicini, prenderci cura l’uno dell’altro. Quanti vogliono colpire i luoghi di culto, non hanno religione. Non sono musulmani, né cristiani». E’ un messaggio forte, di grande speranza, quello lanciato dall’imam egiziano Saad Askar, ripreso dall’agenzia Asianews. Un richiamo al dialogo e all’unità tra fedeli di diverse religioni in un Paese che vive sotto la minaccia del terrorismo.     Continua nell’ ALLEGATO  

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LEBBRA: CONOSCERLA PER COMBATTERLA (Giovanni Gazzoli)

8. LebbraDomenica scorsa, ultima del mese di gennaio, è stata celebrata come Giornata mondiale contro la lebbra. Una malattia ancora lontana dall’essere debellata, anche perché per eliminarla c’è bisogno di migliorare le condizioni socio-economiche della popolazione.

Una battaglia non ancora vinta
La lebbra è ancora oggi un problema sanitario importante in vari Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, dove persistono condizioni socio economiche precarie che favoriscono la trasmissione della malattia.
Chiaramente, da quando si dispongono farmaci efficaci, la strategia principale per il controllo della malattia si basa sulla diagnosi precoce e il trattamento, ma nella storia.       Continua nell’ ALLEGATO

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GESÙ IN COMUNIONE CON LA FOLLA E IN COMUNIONE CON IL PADRE. (Papa FRANCESCO – Angelus 13/01/19

1. Angelus 13.01.19Oggi, al termine del Tempo liturgico del Natale, celebriamo la festa del Battesimo del Signore. La liturgia ci chiama a conoscere più pienamente Gesù del quale, da poco, abbiamo celebrato la nascita; e per questo il Vangelo (cfr Lc 3,15-16.21-22) illustra due elementi importanti: il rapporto di Gesù con la gente e il rapporto di Gesù con il Padre.

Nel racconto del battesimo, conferito da Giovanni il Battista a Gesù nelle acque del Giordano, vediamo anzitutto il ruolo del popolo. Gesù è in mezzo al popolo. Esso non è solamente uno sfondo della scena, ma è una componente essenziale dell’evento. Prima di immergersi nell’acqua, Gesù si “immerge” nella folla, si unisce ad essa assumendo pienamente la condizione umana, condividendo tutto, eccetto il peccato.      Continua nell’ ALLEGATO

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QUATTRO MESI DI PRIGIONIA PER PADRE MACCALLI: CONTINUA LA SUA “AVVENTURA DI FEDE E DI SPERANZA”

2. Quattro mesi NigerAfrica – Niger

“Ieri 17 gennaio, nelle Messe nella diocesi di Niamey, tutte le comunità di fedeli hanno ricordato i 4 mesi dal rapimento di padre Gigi Maccalli. Abbiamo anche ricordato e pregato a 4 anni dall’incendio di chiese e templi cristiani a Zinder e a Niamey, avvenuto il 16 e 17 gennaio 2015, dopo le manifestazioni di sostegno per l’uccisione dei giornalisti di Charlie Ebdo in Francia”: lo scrive all’Agenzia Fides padre Vito Girotto della Società per le Missioni Africane (SMA), missionario a Niamey.   

Durante l’offertorio della Messa di ieri – continua il missionario – è stata presentata una grande croce che ricorda quella che p. Gigi sta portando nella sua dolorosa esperienza di prigionia. Abbiamo presentato 4 candele accese per ricordare i quattro mesi in cui il nostro confratello vive la sua avventura di fede e di speranza unita alla nostra. Il pane e il vino, che vengono benedetti per la Messa, hanno simboleggiato il sacrificio che Gigi vive, celebrando l’offerta della sua vita che invochiamo sia presto libera”. P. Girotto riferisce: “Ho notato con gioia che quasi tutti i fedeli hanno imparato a memoria la preghiera per la sua liberazione che ripetiamo in modo incessante da 122 giorni, nella speranza che il Signore ci ascolti e protegga il nostro confratello”, conclude il missionario.                       VG/AP – Agenzia Fides – 18/1/2019

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PARROCO A BAGHDAD: LA SOLIDARIETÀ DEI MUSULMANI VINCE L’ODIO E LE DIVISIONI (p. Albert Hisham Naoum)

3. BaghdadAsia – Irak

Il sacerdote, ricordando la polemica divampata nei giorni scorsi attorno alle parole del gran muftì della Repubblica, che aveva invitato i musulmani a non festeggiare il Natale e il Capodanno perché “cristiani”, si rivolge ai musulmani che lottano contro quanti fomentano l’intolleranza, ringraziandoli.  Ogni cittadino deve riscoprire la propria “essenza originaria” e tornare all’infanzia “innocente”, in cui i bambini giocano assieme senza guardare alla fede. Molti musulmani aiutano nella ricostruzione delle chiese distrutte dai fondamentalisti. Ecco, di seguito, la lettera di p. Albert inviata ad AsiaNews.

«Le dichiarazioni del gran muftì della Repubblica e del capo del movimento sciita irakeno, in merito al divieto di fare gli auguri ai cristiani per le feste di Natale e Capodanno, hanno sollevato una ondata di indignazione non solo fra gli stessi cristiani, ma pure fra i musulmani del Paese.    Continua nell’ ALLEGATO

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IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA…

A –  I nostri Missionari ci scrivono
Continuano ad arrivare le lettere di Natale delle nostre Missionarie e dei nostri Missionari. Eccone altre due. Ma continueremo anche dopo… (le lettere sono pubblicate su questo sito, nella sezione Dalle Missioni/lettere dalle Missioni)

  • Padre Renato RIBONI (ITALIA)
  • Padre Angelo RIBOLI (KENYA)

4b. Gruppi Missionari gennaioB –  Il prossimo incontro di Animazione Missionaria
Ricordiamo che il prossimo Incontro di Animazione Missionaria si svolgerà domenica 27 gennaio a Crema, nella Casa del Vescovo (Episcopio) alle ore 15.  Oltre al mons. Gianotti, padrone di casa e guida, lo svolgimento dell’incontro avrà come protagonisti solo GIOVANI.
Fabrizio, Erika, Giulia, Paolo, Valeria, Stefano, Sara, Ilaria, Luca, Chiara, Giulia ci racconteranno la loro esperienza missionaria a 360°: dall’Albania al Congo, da Locri al Perù, dal Cammino Loreto-Assisi al Guatemala ci racconteranno, ciascuno con un accento diverso, con un’ottica diversa, ma con lo stesso entusiasmo e la stessa fede che la MISSIONE è sempre uguale. Può avere obiettivi diversi, esprimersi in modi diversi, ma lo spirito che anima il Missionario non cambia: significa uscire da se stessi e andare incontro all’altro sapendolo ascoltare.
Il Vescovo ci aiuterà a fare sintesi, a riflettere sul nostro impegno e a consigliarci come essere utili non solo a noi stessi, ma a tutta la diocesi.
Contiamo su una presenza numerosa, anzi numerosissima!
Fate girare la voce, invitate amici e amiche, coinvolgete persone titubanti e pessimiste, parlatene a chi diffida dei giovani… Scopriremo cose davvero interessanti se non addirittura  sorprendenti! Partecipare per credere!
Al termine, naturalmente la nostra fatica sarà ripagata da un abbondante buffet. Con i giovani non si scherza… E anche i meno giovani non si tirano indietro!
Un grazie di cuore al nostro vescovo mons. Daniele Gianotti e a Marzia, la sua segretaria e  fac-totum, per l’ospitalità.

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L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA…

ASono riprese le Messe Latinoamericane…
Sono riprese con la normale cadenza quindicinale, alle ore 13, presso la chiesa di S.Giacomo in Crema con l’aiuto di don Francesco  RUINI e don Roberto SANGIOVANNI.
La prossima sarà domenica 27 gennaio.

B – La vera Italia dell’umanità accogliente. Quattro motivi per sperare
5a. stranieri4Nel suo Rapporto 2018 Amnesty International chiude il severo capitolo dedicato alle politiche migratorie italiane con un cenno di speranza: la vede incarnata nei cittadini e nelle associazioni che si sono organizzate per opporsi alla xenofobia e per offrire assistenza a rifugiati e migranti.
Il caso della mobilitazione di Lodi a favore dei bambini di famiglie immigrate esclusi dalla mensa è forse quello che negli ultimi tempi ha riscosso più interesse, ma questo giornale ha dato voce in molte occasioni alle iniziative di solidarietà sorte in tutta Italia: pensiamo per esempio all’accoglienza diffusa dei rifugiati giunti con i “corridoi umanitari” dal Vicino Oriente e dall’Africa, alle tante scuole d’italiano, ai doposcuola associativi e parrocchiali che seguono i ragazzi di origine immigrata.      Continua nell’ ALLEGATO 

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CONTE-STARE LA NARRAZIONE OCCIDENTALE DEL SAHEL (Mauro ARMANINO)

7. Conte_NigerHa soggiornato 24 ore a Niamey e poi è partito per N’Djamena, la capitale del Ciad. Prima di Conte  erano già passati da queste parti Paolo Gentiloni, Federica Mogherini, Angela Merkel, Emmanuele Macron e molti alti funzionari dell’Occidente.

 Il primo ministro Conte ha confermato, nel breve e inoffensivo soggiorno a Niamey, la narrazione che, senza colpo ferire, è assunta come l’unica possibile. Per lui come per altri prima di lui, ci si ostina a recitare un’unica Conte-stabile narrazione che si spaccia per autentica. Non si sbagliava George Orwell quando, nel suo noto romanzo ‘1984’, affermava che, nel sistema totalitario che dipinge, la menzogna diventava verità e passava alla storia. Di certo l’autore non conosceva il Sahel e non poteva immaginare che qui la storia è   raccontata solo dalla sabbia. Lo stesso ha fatto Conte che liquida in 24 ore la complessità e i drammi di cui il Niger e il Sahel incarnano l’attualità. L’ignoranza è forza, dice Orwell nel libro menzionato.     Continua nell’ ALLEGATO

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LA SALVEZZA OFFERTA DA DIO IN CRISTO È PER TUTTI GLI UOMINI, VICINI E LONTANI. (Angelus Epifania)

O1. angelus.papafrancesco13.11.2016-800x468ggi, solennità dell’Epifania del Signore, è la festa della manifestazione di Gesù, simboleggiata dalla luce. Nei testi profetici questa luce è promessa: si promette la luce.

Isaia, infatti, si rivolge a Gerusalemme con queste parole: «Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te» (60,1). L’invito del profeta – ad alzarsi perché viene la luce – appare sorprendente, perché si colloca all’indomani del duro esilio e delle numerose vessazioni che il popolo aveva sperimentato.
Questo invito, oggi, risuona anche per noi che abbiamo celebrato il Natale di Gesù e ci incoraggia a lasciarci raggiungere dalla luce di Betlemme. Anche noi veniamo invitati a non fermarci ai segni esteriori dell’avvenimento, ma a ripartire da esso e percorrere in novità di vita il nostro cammino di uomini e di credenti.
La luce che il profeta Isaia aveva preannunciato, nel Vangelo è presente e incontrata. E Gesù, nato a Betlemme, città di Davide, è venuto a portare salvezza ai vicini e ai lontani: a tutti. L’evangelista Matteo mostra diversi modi con cui si può incontrare Cristo e reagire alla sua presenza. Per esempio, Erode e gli scribi di Gerusalemme hanno un cuore duro, che si ostina e rifiuta la visita di quel Bambino.      Continua nell’ ALLEGATO

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