Articles Tagged with Riflessioni

Notiziario – riflessioni

ITALIA – AIUTIAMO I COSTRUTTORI DI MURI E BARRICATE

Mi commuove quella notiziola secondaria relegata in un trafiletto scarno di un solo organo d’informazione che racconta della colletta dei cristiani di Erbil in Iraq per i terremotati italiani. Sono riusciti a raccogliere ventimila dollari e li hanno consegnati al Nunzio Apostolico perché li invii alla Caritas Italiana. Perché alla fine resta vero che il dovere della solidarietà viene compreso soprattutto da chi ha sperimentato la precarietà sulla propria pelle. Chi invece erge muri e barricate, di fatto si costruisce una prigione, si chiude dentro un presunto paradiso artificiale separandosi dal mondo. Si condanna a una solitudine collettiva o a un egoismo sterile. È urgente fare qualcosa per loro, tendergli la mano per salvarli da una morte certa, da asfissia dell’anima. Giudicarli è operazione superficiale quanto sterile. Più faticoso (ma forse più responsabile e fecondo) sarebbe accoglierli, ascoltare attentamente le loro ragioni, conoscere le loro storie e le loro fatiche. Esattamente come chiederei di fare a tutti i costruttori di muri verso gli stranieri che respingono. Resto ancora convinto che se solo i barricatori di Goro e di Gorino avessero permesso almeno a una delle donne che hanno respinto di raccontare le condizioni da cui sono state costrette a scappare, cosa hanno dovuto affrontare per giungere da noi, quali progetti, affetti, tradizioni si sono lasciati alle spalle, non esiterebbero a rimuovere i pancali e a far loro spazio nella propria casa.           Tonio DALL’OLIO – Mosaico di pace – ottobre 2016

“GUARDO ALTO”: LE DINAMICHE CHE ATTRAVERSANO IL MONDO ATTUALE

padre Albanese-2Si è svolto il 15 novembre a Crema il terzo incontro nell’ambito del progetto “Guardo alto”. Ospite e relatore Padre Giulio ALBANESE, missionario e giornalista, direttore delle testate missionarie della Fondazione MISSIO. Il tema trattato è stato molto ampio e anche la sintesi che riportiamo (ricordiamo che anche l’intervento di padre Albanese è stato registrato) è lunga e la rimandiamo tra gli allegati.

  Dobbiamo dare ragione alla speranza che è nei nostri cuori, ci chiede l’apostolo Pietro e per fare questo dobbiamo essere molto chiari sia verso noi stessi che verso la realtà.
Cominciamo dalla realtà, che è caratterizzata da due fenomeni molto importanti.
In primo luogo viviamo in un’epoca molto particolare, segnata dal pensiero debole, in- capace di fare discernimento, di incarnare spirito e vita.
Continua nell’ ALLEGATO  la riflessione di p. Giulio Albanese

Per saperne di più vi segnaliamo l’ultimo libro scritto da padre Albanese :

  • VITTIME E CARNEFICI nel nome di Dio – Einaudi – 2016

Il prossimo appuntamento sarà martedì 22 novembre a CREMA presso il Centro S. Luigi, via Bottesini, 4, con Maria Soave BUSCEMI, laica fidei donum, teologa in Brasile e presso il CUM di Verona. Ragionerà con noi su un tema molto importante: … E NOI DOVE CI COLLOCHIAMO?

Ricordiamo che GUARDO ALTO è un’iniziativa promossa dalle diocesi di Crema, Cremona e dall’Associazione Amici del Brasile Onlus per aiutare tutte le persone di buona volontà a leggere una realtà sempre più sfuggente e a operarvi in modo costruttivo.

I TRE ECUMENISMI DI PAPA FRANCESCO

M.Faggioli
M.Faggioli

Il viaggio di papa Francesco in Svezia segna una tappa importante nel cammino ecumenico della chiesa iniziato al Concilio Vaticano II poco più di cinquanta anni fa. Una riflessione di Massimo FAGGIOLI vaticanista dell’Huffington Post.

Francesco è un figlio del Vaticano II anche e soprattutto per la sua visione ecumenica. La dichiarazione congiunta firmata dal papa e dal vescovo Munib Yunan, Presidente della Lutheran World Federation, cade nel diciassettesimo anniversario della Dichiarazione congiunta sulla giustificazione, fermata ad Augsburg in Germania il 31 ottobre 1999. Solo diciassette anni fa, ma un mondo in parte diverso da oggi: nel mondo post-11 settembre 2001 il cristianesimo è tentato di farsi colonna della civiltà occidentale. Ma era anche una chiesa cattolica in parte diversa da oggi, in cui la questione ecumenica è diventata anche una questione interna e non solo di rapporti con le altre chiese.
Continua nell’  ALLEGATO  la riflessione di Massimo Faggioli

LA VITTORIA DI TRUMP.

TRUMP-1La vittoria di Trump ha generato non poco  sconcerto sia dentro che fuori gli Stati Uniti.  Un fatto che non si era mai verificato e che  denota il livello di tensione che ha generato  una Campagna elettorale condotta senza  esclusione di colpi. Per capire dove effettiva mente stiamo andando presentiamo due articoli che pur diversi tra loro, ci invitano entrambi a guardare la realtà con serietà, ma al tempo stesso con l’ottimismo della speranza.

Il primo articolo è firmato da Christian ALBINI, cremasco, teologo, docente e direttore del Centro di Spiritualità.

a) NON LASCIAMO IL POPOLO AI POPULISTI
Sappiamo bene che gli uomini forti, i Nabucodonosor di turno, prima o poi cadono perché i loro piedi sono di argilla. Non è tanto di loro che bisogna preoccuparsi, ma di costruire e di farlo sulla roccia

Donald Trump presidente: quello che un tempo era impensabile diventa realtà!
Voto del popolo colpito dalla crisi economica? In parte è vero, ma non del tutto. Chi conosce gli USA dall’interno, come il teologo italiano Massimo Faggioli che insegna alla Villanova University, invita a dare il giusto peso anche a una questione razziale a cui da noi non siamo abituati.   L’articolo continua nell’ ALLEGATO

b) TRUMP È IL MURO, FRANCESCO IL PONTE
Francesco ha già ripetuto varie volte che ci troviamo in una  3ª Guerra Mondiale. La sua opinione fantasiosa o irresponsabile. Egli è l’unico leader mondiale che abbia una lettura del momento attuale dell’umanità.
Francesco parla a partire dalla guerra in Siria, in Afghanistan, in altre parti del mondo e, soprattutto, a partire dalle vittime delle guerre, dagli immigrati e rifugiati a causa delle catastrofi socio ambientali. Parla a partire dai senza tetto, senza terra e senza lavoro. Si ricorda anche degli anziani, dei malati, dei bambini, degli scarti della società contemporanea.
L’articolo continua nell’ ALLEGATO

IL PAPA E LA CULTURA DELL’INCONTRO

Enzo Bianchi
Enzo Bianchi

In questa riflessione, comparsa sul quotidiano la Repubblica, il priore di Bose, Enzo Bianchi, traccia una valutazione generale, sul prima e sul dopo, di un incontro davvero inaspettato quanto salutare e positivo.

Cinque secoli sono passati da quel giorno in cui un monaco agostiniano affisse sulla porta della chiesa del castello di Wittenberg il suo “manifesto” che chiedeva una riforma della vita e della dottrina allora dominante nella chiesa cattolica. Iniziava in quel giorno una “protesta” che aveva come fine il ritorno al vangelo: Martin Lutero – un uomo “morsicato” da Dio e assetato di una salvezza misericordiosa – scoperto che l’amore di Dio non deve mai essere meritato, diventò la voce possente, tesa a ridare il primato alla Scrittura, alla grazia-amore gratuito di Dio e a Cristo, Signore della sua chiesa.
Continua nell’  ALLEGATO  la riflessione di Enzo Bianchi

 

IN GINOCCHIO CON NORCIA

Microsoft Word - Documento1Permettici di tornare ad inginocchiarci per  renderti grazie,  perché oggi tu ci hai messo in  ginocchio oltre ogni nostro volere.
 Una riflessione – preghiera di un giornalista che crede in un Dio misericordioso e non giudice crudele.

Perché Signore?
Come facciamo oggi a leggere quello che tu ci hai scritto: “Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra”. Era questo il senso che intendevi? Lo so, forse sono presuntuoso, ma non posso tacerlo: non riesco a pensare che fosse questo il senso che intendevi. Eppure tu stesso ce lo hai lasciato trapelare: “La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta dei monti, si scossero perché Egli era sdegnato. Dalle sue narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui sprizzavano carboni ardenti. Abbassò i cieli e discese, fosca caligine sotto i suoi piedi”.

La riflessione continua nell’ALLEGATO

IL RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO 2016 È UN TASSELLO DELL’ITALIA MIGRANTE

migrantes on line

È stato presentato solo poche settimane fa, eppure non se ne parla più. Rischia di entrare nel dimenticatoio mediatico ,dove finiscono troppe notizie scomode o che ci costringono a pensare, un documento di fondamentale importanza per il nostro futuro. Stiamo parlando del Rapporto Italiani nel Mondo (RIM) 2016, curato, come sempre dalla Fondazione Migrantes.

In esso si legge che dal 2006 al 2016 la mobilità italiana è aumentata del 54,9% passando da poco più di 3 milioni di iscritti a oltre 4,8 milioni. Un incremento che, in valore assoluto, ha riguardato tutti i continenti e tutti gli Stati soprattutto quelli che, nel mondo, accolgono le comunità più numerose di italiani come l’Argentina, la Germania e la Svizzera. Tuttavia le variazioni più significative degli ultimi 11 anni hanno riguardato la Spagna (+155,2%) e il Brasile (+151,2%).
La presentazione del RIM continua nell’  ALLEGATO

PAURE IMMOTIVATE: PARLA IL PARROCO DI GORO

S.Maria delle Grazie - Goro
S.Maria delle Grazie – Goro

 

Siamo rimasti tutti sconcertati dagli avvenimenti di Goro (Ferrara), dove a dodici donne profughe con i loro otto bambini, che avrebbero trovato sistemazione in un ostello, è stato proibito con la costruzione di barricate di entrare in paese. Se pensiamo che una volta le barricate erano sinonimo di resistenza allo strapotere e alla violenza, mentre oggi sono strumento di sopraffazione e di rifiuto verso i deboli e gli inermi, riusciamo a capire quanta umanità abbiamo perduto in questi pochi anni. Tratto dal blog SPERARE PER TUTTI di Christian Albini, proponiamo questa breve intervista con il parroco del paese romagnolo curata da Fabrizio Contessa, de  “L’Osservatore Romano” del  26 ottobre 2016.

«Non è quello delle barricate il paese che conosco. Che ho conosciuto in tutti questi anni». Don Francesco Garbellini, dal 2008 parroco di Goro e di altri due piccoli centri del ferrarese, Bosco Mesola e Monticelli, da due giorni è testimone di una situazione che definisce davvero inedita per un territorio, quello del delta del Po, che in passato per decenni è stato terra di povertà severa e immigrazione e ora si trova a essere sotto i riflettori per un episodio che, come ha rimarcato l’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, «ripugna alla coscienza cristiana».

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È ARRIVATO IL MESE MISSIONARIO

Pubblichiamo il Messaggio che papa Francesco ha scritto in occasione della 90a Giornata Mondiale Missionaria. Chiesa missionaria, testimone di misericordia è il titolo e, riprendendo l’Evangelii Gaudium, ci sprona ad «accettare questa chiamata: uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo».

BRAZIL-POPE-WYD-VARGINHA “Cari fratelli e sorelle,
il Giubileo Straordinario della Misericordia, che la Chiesa sta vivendo, offre una luce particolare anche alla Giornata Missionaria Mondiale del 2016: ci invita a guardare alla missione ad gentes come una grande, immensa opera di misericordia sia spirituale che materiale. In effetti, in questa Giornata Missionaria Mondiale, siamo tutti invitati ad “uscire”, come discepoli missionari, ciascuno mettendo a servizio i propri talenti, la propria creatività, la propria saggezza ed esperienza nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all’intera famiglia umana. In forza del mandato missionario, la Chiesa si prende cura di quanti non conoscono il Vangelo, perché desidera che tutti siano salvi e giungano a fare esperienza dell’amore del Signore. Essa «ha la missione di annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo» (Bolla Misericordiae Vultus, 12) e di proclamarla in ogni angolo della terra, fino a raggiungere ogni donna, uomo, anziano, giovane e bambino”.
Nell’  ALLEGATO  il testo completo del Messaggio.

LA LEZIONE DI CHARLIE HEBDO

vinonuovoDopo l’attentato abbiamo riempito le nostre bacheche di #jesuischarlie e ora, dopo le vignette sul terremoto, siamo qui a chiederci dove abbiamo sbagliato. Un po’ come i tifosi del Napoli dopo che il loro idolo Higuain è passato alla Juventus… C’è una lezione da imparare!

E alla fine è arrivato! È arrivato il giorno nel quale a scagliarsi sdegnati contro Charlie Hebdo non sono più gli altri. Siamo noi invece, di fronte all’intollerabile vignetta satirica sul terremoto in centro Italia. Il giorno in cui noi non siamo più Charlie e siamo come i tanti che, con più o meno visibilità mediatica, hanno in diverse occasioni fatto sentire la loro voce contro le offese di quelle vignette; siamo come i nostri fratelli musulmani quando condannavano la mancanza di rispetto nei confronti della loro religione; che non sono i terroristi, sono quelli che il giorno dopo l’attentato riempivano le bacheche dei social di #notinmyname.

Il testo completo dell’articolo continua nell’ALLEGATO