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“La riforma della cittadinanza con lo Ius scholae
va incontro alla realtà di un Paese che sta cambiando.

Spero che le ragioni e la realtà
prevalgano rispetto ai dibattiti ideologici
per il bene non solo di chi aspetta questa legge,
ma anche dell’Italia che è uno dei Paesi più vecchi.

Ne parliamo da almeno quindici anni,
contrapporre il caro-bollette non ha senso”.

Mons. Giancarlo PEREGO – presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della CEI e Presidente della Fondazione Migrantes

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

             non sono stati tanti i commenti alla morte di Federico CARBONI (Mario) che ha ha scelto volontariamente di porre fine alla sua vita e alle sue sofferenze. Merito sicuramente delle belle parole con le quali, vero e proprio testamento spirituale, ha preso commiato dalla vita e dagli amici. Poche parole, che tuttavia non lasciano l’amaro in bocca, ma al contrario esaltano la vita e quanto di buono c’è in essa. Altrettanto bello, rispettoso e delicato è il commento scritto da un nostro caro amico, don Franco MANENTI, vescovo di Senigallia. Nessuna condanna, ma tanta comprensione e misericordia per chi è stato meno fortunato ed ha sofferto di più.          Continua nell’ ALLEGATO

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CON L’EUCARESTIA GESÙ CI SAZIA, DEI BENI NECESSARI E DI SENSO DI VITA (Angelus, 19-06-2022)

foto-1In Italia e in altri Paesi oggi si celebra la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. L’Eucaristia, istituita nell’Ultima Cena, fu come il punto di arrivo di un percorso, lungo il quale Gesù l’aveva prefigurata mediante alcuni segni, soprattutto la moltiplicazione dei pani, raccontata nel Vangelo della Liturgia odierna (cfr Lc 9,11b-17). Gesù si prende cura della grande folla che lo ha seguito per ascoltare la sua parola ed essere liberata da vari mali. Benedice cinque pani e due pesci, li spezza, i discepoli distribuiscono, e «tutti mangiarono a sazietà» (Lc 9,17), dice il Vangelo. Nell’Eucaristia ognuno può fare esperienza di questa amorosa e concreta attenzione del Signore. Chi riceve con fede il Corpo e il Sangue di Cristo non solo mangia, ma viene saziato. Mangiare ed essere saziati: si tratta di due fondamentali necessità, che nell’Eucaristia vengono appagate.          Continua nell’ ALLEGATO

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SILENZIO E AVANTI: LA PAZIENZA DI GESÙ (Angelus, 26-06-2022)

2a. AngelusIl Vangelo della Liturgia di questa Domenica ci parla di una svolta. Dice così: «Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme» (Lc 9,51). Così inizia il “grande viaggio” verso la città santa, che richiede una speciale decisione perché è l’ultimo. I discepoli, pieni di entusiasmo ancora troppo mondano, sognano che il Maestro vada incontro al trionfo; Gesù invece sa che a Gerusalemme lo attendono il rifiuto e la morte (cfr Lc 9,22.43b 45); sa che dovrà soffrire molto; e ciò esige una ferma decisione. Così Gesù va con passo deciso verso Gerusalemme. È la stessa decisione che noi dobbiamo prendere, se vogliamo essere discepoli di Gesù. In che cosa consiste questa decisione? Perché noi dobbiamo essere discepoli di Gesù sul serio, con vera decisione, non – come diceva una vecchietta che ho conosciuto – “cristiani all’acqua di rose”. No! Cristiani decisi. E ci aiuta a capirlo l’episodio che l’Evangelista Luca racconta subito dopo.          Continua nell’ ALLEGATO

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QUALE PASTORALE PER I CONVIVENTI? (S. Di Benedetto)

3a. IncontroFamiglie2022_logoNell’ordinario delle comunità cristiane, manca spesso uno sguardo per le coppie conviventi che non abbia come primo e spesso unico scopo il matrimonio.

È appena terminato, a Roma, il decimo Incontro mondiale delle famiglie, con il quale si conclude l’anno Amoris Laetitia. In questi mesi, dunque, ci dovrebbe essere stata un’attenzione particolare al tema della famiglia nelle attività comunitarie, anche in sovrapposizione ai vari cammini sinodali. Varrà la pena allora porre luce su una situazione che interseca quella familiare e riguarda l’oggi in modo molto forte, ossia quella delle convivenze.
In Italia, nel 2020 si registravano un milione e mezzo di convivenze; un figlio su tre è nato in coppie conviventi.          Continua nell’ ALLEGATO

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UNA GUERRA CHE CI IMPONE DI RIDISCUTERE TUTTO (M. Sinibaldi)

4bÈ sbagliato continuare a interpretare con formule preconfezionate un mondo in continuo cambiamento e molto diverso dal passato. L’egoismo ideologico non serve a capire e risolvere i nuovi conflitti.
La polarizzazione del dibattito pubblico non è, almeno in Italia, una novità. Anche chi, per ragioni biografiche, è scampato alle manipolazioni e alle reciproche demonizzazioni della guerra fredda, nel ventennio berlusconiano ha ricevuto buone lezioni, per così dire.
Ma la sequenza pandemia-guerra ha comportato uno scarto violento e apparentemente irrimediabile. Frutto certamente della drammaticità delle scelte, che sembrano lasciare poco spazio a sfumature, vie di mezzo, mediazioni: o ci si vaccina o non ci si vaccina; o si inviano armi agli ucraini o no.          Continua nell’ ALLEGATO

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LA VITTORIA ALLE URNE E LA DIFFICILE SFIDA DI PETRO PER LA COLOMBIA (A. Gaiardoni)

5a. gustavo-petro-colombiaLe prime parole pronunciate da Gustavo Petro, il nuovo presidente della Colombia, confermano che davvero di un’elezione storica si è trattato. E non soltanto perché è il primo candidato progressista a diventare Capo dello Stato (ha ottenuto più di 11 milioni di voti, pari al 50,47%, contro gli oltre 10 milioni dello sfidante, il conservatore populista Rodolfo Hernández), ma per il senso di coesione e di comunità che ha voluto da subito infondere.

Buoni propositi e realtà difficile
Senza annunciare rivalse, anzi chiamando a raccolta, quasi invocando una sorta di “unità nazionale” per rispondere ai problemi più urgenti del Paese. «Non cerchiamo vendette. I nostri genitori ci hanno insegnato cosa significa l’odio in Colombia. Noi invece vogliamo essere portatori di un vero cambiamento.          Continua nell’ ALLEGATO

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HAITI, L’ISOLA DI POVERTÀ E VIOLENZA CHE L’OCCIDENTE IGNORA DA SEMPRE (L. Capuzzi)

6.1a. HaitiNon è ufficialmente un bollettino di guerra. Eppure gli somiglia molto. Nelle ultime due settimane, nelle baraccopoli di Croix-des-Bouquets, Martissant, Delmas, Cité Soleil sono stati massacrati 148 «civili».
Utilizza proprio quest’ultimo termine – «civili», tra cui molte donne e bambini – il rapporto delle Nazioni Unite sul «conflitto urbano» di Port-au-Prince. Una battaglia cronica che, però, ciclicamente, esplode in fiammate di violenza feroce come quella attuale: alle vittime si sommano 68 feriti, oltre 9mila sfollati, quasi 2mila scuole chiuse e mezzo milione di bimbi senza possibilità di istruzione. A innescare l’ultimo scoppio, l’estradizione negli Usa, il 3 maggio, di Germine Joly alias «Yonyon», capo della banda «400 Mawzoo», accusata del sequestro di sedici missionari protestanti statunitensi lo scorso ottobre. In risposta, la gang ha messo a ferro e fuoco Port-au-Prince. O meglio i suoi sterminati quartieri poveri, sotto il controllo di gruppi rivali, che hanno risposto con ferocia uguale e contraria.          Continua nell’ ALLEGATO

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