PREGHIERA ECUMENICA SOTTO IL TENDONE DEL CIRCO DI MONTECARLO

3-2Sotto il tendone del Circo Internazionale di Montecarlo, la sera di lunedì 23 gennaio, si è svolta, presieduta dal vescovo di Monaco, Mons. Bernard Barsi, una preghiera ecumenica, in occasione della Settimana per l’unità dei cristiani.

Gli artisti, partecipanti al 41° Festival Internazionale del Circo a Montecarlo, hanno lasciato la pista ai rappresentanti delle diverse confessioni religiose, che hanno pregato insieme in questo contesto di internazionalità. Alla preghiera hanno partecipato anche i rappresentanti del Forum Europeo Consiglio Internazionale delle Organizzazioni Cristiane per la Pastorale dei Circensi e Lunaparchisti riunito per l’annuale incontro sul tema “Essere insieme in dialogo”. Per l’Italia erano presenti Mons. Pier Giorgio Saviola, responsabile della pastorale per i circensi della Fondazione Migrantes, don Mirko Dalla Torre, impegnato nella pastorale nel settore dello spettacolo viaggiante e il direttore generale della Fondazione Migrantes, Mons. Gian Carlo Perego. L’incontro ha rappre-sentato un momento importante che aiuta chi opera nella pastorale dei circensi, al di là della loro confessione cristiana, nel promuovere e nel mettere al centro le dimensioni umane, professionali e spirituali dei lavoratori del circo. Il Forum delle Organizzazioni Cristiane per la Pastorale dei Circensi e Lunaparchisti, formato dai Direttori nazionali della pastorale circense, è nato per promuovere in senso ecumenico l’animazione pastorale, culturale e sociale dei circensi e lunaparchisti d’Europa e per stimolare nella comunità civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza, rispettosa dei diritti della persona umana.   Migrantes on line – 23.01.17

ORMEA, DOVE IL LAVORO RAFFORZA L’INTEGRAZIONE (Paolo Ferrario)

In venti hanno preso il patentino europeo per lavorare con la motosega nei boschi, altri hanno imparato a riparare i muri a secco e i terrazzamenti coltivati, altri ancora hanno pulito castagneti secolari ormai ridotti a un accumulo di rovi. Insomma, non sono rimasti con le mani in mano, i 35 giovani rifugiati di Ormea, piccolo comune dell’Alta valle del Tanaro, in provincia di Cuneo.

3-1 Il loro arrivo, un anno fa, aveva scatenato la rivolta di una parte dei 1.650 abitanti, disposta a pagare di tasca propria i cinquantamila euro al proprietario dell’albergo – che aveva dato alla Prefettura la disponibilità a ospitarli – pur di tenerli lontani dal paese. Dopo giorni di tensione, ci ha pensato il sindaco a stemperare gli animi, assumendo in proprio la gestione dell’accoglienza. Ormea è così diventato il primo (e finora unico caso) di gestione pubblica diretta dei migranti.
«D’accordo con la Prefettura – spiega il sindaco Giorgio Ferraris – abbiamo sistemato e messo a disposizione l’ex-casa di riposo per anziani, di proprietà dell’Ipac “Casa di riposo Renzo Merlino”, ente totalmente pubblico gestito da un consiglio di amministrazione nominato dal Comune».
L’articolo continua nell’’ ALLEGATO

15/01/2017. ANGELUS: LA CHIESA NON ANNUNCIA SE STESSA, BENSÌ CRISTO

papAAl centro del Vangelo di oggi (Gv 1,29-34) c’è questa parola di Giovanni il Battista: «Eccol’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!» (v. 29). Una parola accompagnata dallo sguardo e dal gesto della mano che indicano Lui, Gesù.

Carissimi Fratelli e Sorelle,
 Immaginiamo la scena. Siamo sulla riva del fiume Giordano. Giovanni sta battezzando; c’è tanta gente, uomini e donne di varie età, venuti lì, al fiume, per ricevere il battesimo dalle mani di quell’uomo che a molti ricordava Elia, il grande profeta che nove secoli prima aveva purificato gli israeliti dall’idolatria e li aveva ricondotti alla vera fede nel Dio dell’alleanza, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.                                    L’Angelus continua nell’ ALLEGATO

IMMIGRAZIONE: I MODESTI DATI DELL’INVASIONE (Raffaele Masto)

Boko-Haram_11Sono usciti i dati di Frontex sull’immigrazione nel 2016: 181 mila gli arrivi in Italia, praticamente con un incremento di meno del 20% rispetto all’anno precedente. Insomma cifre che non dovrebbero fare gridare allo scandalo o all’emergenza.

Gli arrivi in Europa sono, di fatto una immigrazione africana e la pressione proviene dai soliti paesi, direi tre sostanzialmente: Nigeria in primo luogo per un motivo comprensibile, direi statistico: è il paese più popoloso del continente, quasi 200 milioni di abitanti ed è un paese con molti punti critici, a cominciare dal nord est dove opera la famigerata setta jihadista di Boko Haram che ha prodotto una crisi umanitaria catastrofica che si sta consumando praticamente nel silenzio. Ci sono circa cinque milioni di persone a rischio fame, praticamente profughi, sfollati interni o rifugiati che hanno lasciato i propri villaggi per timore degli attacchi dei miliziani di Boko Haram ma anche per le violazioni dell’esercito che non è da meno.
L’articolo di Masto continua nell’ ALLEGATO

GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO (Redazione)

46-2 È stata celebrata in tutta Italia e anche il Papa, come abbiamo letto all’inizio, ha dato grande rilievo.  Anche nella nostra Diocesi è stata ricordata. In particolare  in alcune parrocchie ci sono stati momenti molto significativi.
–  A Crema Nuova, nella Parrocchia del Sacro Cuore, si è svolta la consueta MESSA INTERNAZIONALE, animata dal Coro Multietnico di Crema. Le letture della Messa  sono state lette in più lingue, così come la Preghiere dei fedeli. Al termine un aperitivo multietnico ha suggellato un’amicizia che ha superato confini normalmente insuperabili.
–  Nella Parrocchia di San Carlo particolare attenzione è stato dato al tema dei rifugiati con la testimonianza di Giusy Gusmaroli, che ha indirizzato la riflessione sul tema     dell’accoglienza e del superamento delle barriere ideologiche dovute al pregiudizio.
–  Anche ai Sabbioni, nella Parrocchia di S. Francesco e San Lorenzo, si è dato ampio spazio al tema della Giornata, come ricorda la testimonianza di un parrocchiano presente alla celebrazione.Si tratta di segnali estremamente positivi che indicano una sempre maggiore attenzione della nostra Chiesa a temi tanto scottanti quanto attuali.    L’articolo dei Sabbioni nell’  ALLEGATO

IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA…

 ❶ Vanno e vengono
È ripartita per la “sua” Bolivia Maria BIANCHESSI, laica consacrata missionaria, originaria di Castel Gabbiano e con una bellissima esperienza con e tra i popoli indigeni.
Rimane tra noi padre Renato RIBONI missionario della Consolata impegnato in     Colombia. Se qualcuno volesse organizzare un incontro per conoscere la sua esperienza in   Colombia, può contattare L’Ufficio Missionario o il sottoscritto. Ricordo comunque che, quando necessario, possiamo avvalerci del contributo di diversi laici         e laiche che, durante l’estate hanno fatto esperienze missionarie.
         CONTATTATECI!

La Giornata Mondiale dei malati di lebbra2-1

Domenica 29 gennaio ricorre la 64a Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra. Nel mondo ogni 2 minuti una persona è colpita dalla lebbra, il che significa che ogni anno si registrano oltre 210 mila nuovi casi di lebbra. Il motto di quest’anno sarà: Vivere è aiutare a vivere e in questo cammino ci guiderà il pensiero di Raoul Follereau: “Perché il malato di lebbra cessi di essere lebbroso, bisogna guarire quelli che stanno bene dalla paura e dall’indifferenza”.