FIOCCO ROSA!

fiocco rosa

 

Dopo tanta apprensione, ma accolta da mani attente e premurose è arrivata Petra, secondogenita di Marco e Alba. Alba è la “storica” segretaria dell’Ufficio Missionario, nonché della Pastorale Giovanile. Ai nonni, ai genitori e soprattutto alla neonata le felicitazioni e gli auguri di tutti noi.

MESSICO – XII CAROVANA DELLE MADRI ALLA RICERCA DEI LORO FIGLI SCOMPARSI MENTRE EMIGRAVANO

migrantes on lineSono una cinquantina le madri dei giovani migranti scomparsi che hanno dato vita all’edizione 2016 di quella che ormai è nota come la Carovana delle Madri. La Carovana è partita nei giorni scorso da La Mesilla, Ciudad Cuahutemoc, città al centro dello stato messicano di Chihuahua, considerata la porta alla regione della Sierra Tarahumara. Da qui la Carovana percorrerà 11 stati e 30 località. L’iniziativa, che compie 12 anni, sempre nel segno della speranza e della testimonianza, quest’anno ha scelto come slogan “Buscamos vida en caminos de muerte” (Cerchiamo la vita per le strade della morte) ed è in memoria di Berta Caceres, ambientalista honduregna assassinata il 3 marzo scorso.
Quest’anno si è potuto seguire il percorso completo della Carovana anche su internet, grazie alla collaborazione del Movimento Migrante Mesoamericano che sostiene l’iniziativa. La conclusione il 3 dicembre, quando la Carovana arriverà a Ciudad Hidalgo, nel Chiapas, dove si svolgerà una cerimonia lungo il fiume, a Tapa Chula. Fra le principali città che toccherà la carovana ci sono Comitan, San Cristobal, Villahermosa, Cordoba-Veracruz, San Luis Potosi, Ciudad de Mexico e Puebla.
Parte della carovana è partita il 10 novembre e ha già percorso qualche paese del CentroAmerica, come Guatemala, Honduras, El Salvador e Nicaragua, ma il tratto dentro il Messico è quello decisivo. Proprio per questo si vuole sottolineare che l’ingresso in Messico avviene su tutta la frontiera, ed è qui che i migranti in transito vengono presi di mira da trafficanti di persone, reti criminali, gruppi di “coyotes”, ecc. Lo scopo della Carovana è attirare l’attenzione dei media nazionali ed internazionali per dare voce alle madri che formano questa carovana di denuncia e di ricerca dei loro figli, contattati l’ultima volta in qualche parte del territorio messicano.    Migrantes on line – 21.11.16

20/11/2016. LA PAROLA DEL PAPA: DIO HA MEMORIA DI NOI, NON DEL PECCATO

doc2La solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo corona l’anno liturgico e questo Anno santo della misericordia. Il Vangelo presenta infatti la regalità di Gesù al culmine della sua opera di salvezza, e lo fa in un modo sorprendente. «Il Cristo di Dio, l’eletto, il Re» (Lc 23,35.37) appare senza potere e senza gloria: è sulla croce, dove sembra più un vinto che un vincitore. La sua regalità è paradossale: il suo trono è la croce; la sua corona è di spine; non ha uno scettro, ma gli viene posta una canna in mano; non porta abiti sontuosi, ma è privato della tunica; non ha anelli luccicanti alle dita, ma le mani trafitte dai chiodi; non possiede un tesoro, ma viene venduto per trenta monete.

 Carissimi Fratelli e Sorelle,

 Davvero il regno di Gesù non è di questo mondo (cfr Gv 18,36); ma proprio in esso, ci dice l’Apostolo Paolo nella seconda lettura, troviamo la redenzione e il perdono (cfr Col 1,13-14). Perché la grandezza del suo regno non è la potenza secondo il mondo, ma l’amore di Dio, un amore capace di raggiungere e risanare ogni cosa. Per questo amore Cristo si è abbassato fino a noi, ha abitato la nostra miseria umana, ha provato la nostra condizione più infima: l’ingiustizia, il tradimento, l’abbandono; ha sperimentato la morte, il sepolcro, gli inferi. In questo modo il nostro Re si è spinto fino ai confini dell’universo per abbracciare e salvare ogni vivente. Non ci ha condannati, non ci ha nemmeno conquistati, non ha mai violato la nostra libertà, ma si è fatto strada con l’amore umile che tutto scusa, tutto spera, tutto sopporta (cfr 1 Cor 13,7). Solo questo amore ha vinto e continua a vincere i nostri grandi avversari: il peccato, la morte, la paura.     
  La riflessione continua nell’  ALLEGATO

LA MISERICORDIA SI FA PROFEZIA SE DIVENTA SCELTA POLITICA

SPRINGHETTIIl più grande nemico della misericordia è la paura. E per vincerla bisogna combattere l’iniquità. Una riflessione di Paola SPRINGHETTI giornalista freelance e docente di giornalismo presso la Pontificia Università Salesiana.

A proposito dell’elezione di Donald Trump, Papa Francesco, con il suo modo di parlare franco, ha detto: «Non do giudizi sulle persone e sugli uomini politici, voglio solo capire quali sono le sofferenze che il loro modo di procedere causa ai poveri e agli esclusi» (Intervista a “Repubblica”, 11 novembre). Confermando così la sua scelta di non interferire nelle scelte politiche dei governi laici, regolarmente eletti, ma di continuare a difendere con determinazione poveri ed esclusi.
  La riflessione continua nell’ ALLEGATO

IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA…

❶ Vanno e vengono…

La Giornata Missionaria è terminata, ma loro rimangono!

Stiamo parlando dei Missionari e delle Missionarie che ci onorano della loro presenza. Quest’anno infatti contrariamente a quanto avviene di solito, quest’anno abbiamo la fortuna di averne tra noi alcuni:

  • don Federico BRAGONZI fidei donum in Uruguay
  • padre Renato RIBONI consolata in Colombia
  • A questi si aggiungono diversi laici e laiche che, durante l’estate hanno fatto esperienze missionarie.

         CONTATTATECI!

3 DICEMBRE Ritiro di Avvento

 L’Autunno è ormai inoltrato e siamo arrivati all’Avvento, il periodo preparatorio, lungo quattro settimane che precede il Natale. Com’è consuetudine consolidata il Centro Missionario offre un’opportunità di riflessione che permetta una preparazione più approfondita e consapevole alla Festa del Natale. È quello che chiamiamo Ritiro di Avvento. Da qualche anno a questa parte ci sforziamo di condividere questo ritiro con altre Associazioni diocesane con le quali abbiamo obiettivi comuni. Quest’anno lo vIvremo insieme all’Azione Cattolica, alla Caritas e alla Migrantes ed avrà luogo sabato 3 dicembre alle ore 15, presso il Centro S. Luigi, in via Bottesini, 4. Don Marco D’AGOSTINO, sacerdote cremonese, da molti anni impegnato con gli adolescenti e i giovani, ci guiderà sul tema: LA MISERICORDIOSA CARITÀ. Si concluderà con la recita del Vespro e la Benedizione Eucaristica.

Avvento di Fraternità

L’Avvento è sempre un momento, oltre che riflessione, anche di condivisione con tutti: con i vicini e i lontani. A volte chi ha bisogno si trova a pochi passi da noi ed ecco la proposta della CARITAS:

  • In questo periodo di difficoltà la Casa di Accoglienza funge anche da mensa per i poveri accogliendo quotidianamente gli ospiti del Rifugio S. Martino e altre persone povere o di passaggio. Ogni giorno si accolgono circa 20 persone oltre ai regolari ospiti (27) della struttura. Ogni pasto costa 5 euro.

 Pensando ai Lontani il CENTRO MISSIONARIO si fa portavoce di due richieste:

  • Perù – ristrutturazione dell’ambulatorio parrocchiale e della farmacia del Centro Comunitario della Parrocchia della Visitazione a Lima.
  • Argentina – acquisto poltrone nuove per il servizio di emodialisi presso l’Ospedale Italiano di La Plata.             

         La prossima settimana i PROGETTI saranno presentati dettagliatamente

Relazioni registrate

Le relazioni degli incontri presentati nella rassegna “GUARDO ALTO” (vedi punto successivo) sono tutte registrate e, al più presto saranno poste sul sito del Centro Missionario. Saranno anche copiate su chiavette usb (pendrive) e messe a disposizione di chiunque lo desideri.

“GUARDO ALTO”: …E NOI DOVE CI COLLOCHIAMO?

BUSCEMICon l’incontro del 22 novembre si è  concluso il ciclo di incontri intitolato “GUARDO ALTO”. Ospite e rel trice Maria Soave BUSCEMI, laica, missionaria “fidei donum”  e biblista in Brasile presso il CEBI e in Italia presso il CUM  di Verona.  È stato l’incontro finale, ma non per questo meno intenso e ricco di spiritualità. Partendo dalle grandi tematiche (grandi perché rivolte al mondo) abbiamo piano piano ristretto l’ambito a noi, presenti e piccoli, ma capaci di aprire la mente e le braccia a tutti coloro che hanno bisogno: i “Nessuno”, la 13a tribù di Giacobbe.

E’ proprio dalla Bibbia siamo partiti, ponendoci una domanda apparentemente banale: quante sono le tribù di Giacobbe? Dodici, come ci viene spontaneo rispondere? E invece scopriamo con stupore che sono 13, perché Giuseppe aveva una figlia, Dina, l’unica donna violata tra i patriarchi. E’ Dina la capostipite della 13° tribù, quella dei derelitti, dei nessuno, come ti definisce Eduardo Galeano nell’omonimo libro. E’ una tribù che si aggira trasversalmente ovunque. Quante volte l’abbiamo incontrata? Quante volte abbiamo incollato la nostra pelle, come ci chiede di fare Papa Francesco?
Continua nell’  ALLEGATO  la riflessione di M. Soave Buscemi

Per approfondire vi segnaliamo l’ultimo libro scritto da Soave Buscemi:

  • LE TREDICI LUNE La memoria occultata delle donne nei Vangeli – EMI – 2011

Ricordiamo che GUARDO ALTO è stato il felice risultato dell’incontro e della collaborazione di due diocesi, Crema e Cremona e dall’Associazione Amici del Brasile Onlus per aiutare tutte le persone di buona volontà a leggere una realtà sempre più sfuggente sapendovi operare in modo costruttivo.

SIRIA – FRA IBRAHIM PARROCO DI ALEPPO: LA SPERANZA VA OLTRE LA GUERRA

PARROCO

Conosciamo tutti Fra Ibrahim, il parroco di Aleppo,  spesso ospite della Parrocchia del Duomo. Riportiamo quanto ha raccontato a Radio Vaticana in una intervista rilasciata alla fine di ottobre. Nell’apposita rubrica, a fine Comunicazione, ricordiamo il suo libro, presente nella nostra biblioteca.

La situazione è drammatica. Non ci sono parole che possano descrivere quello che succede lì, ad Aleppo. Vivere, come popolo, senza elettricità;  tante volte senza acqua; con l’80 % delle persone disoccupate, senza lavoro, e con i prezzi dei generi alimentari alle stelle. E in più anche le bombe, che cadono sulle scuole, sugli ospedali, sulle chiese, le moschee,  ma anche sulle abitazioni e le strade. E fanno tanti danni, non soltanto alle strutture, ma anche agli uomini. Non si vede una via d’uscita e non c’è una soluzione militare per Aleppo. Però tutte le parti sono convinte di farla finita proprio attraverso la soluzione militare.  L’articolo continua nell’ ALLEGATO

NIGERIA – COME SI DIVENTA BOKO HARAM

bambino_soldatoAnalfabetismo, povertà e corruzione sarebbero tra le principali cause dell’adesione, da parte di giovani maschi e femmine, al movimento jihadista armato. I giovani vengono reclutati per lo più da amici e famigliari, e in percentuale minore dagli imam. Lo rivela uno studio sul campo realizzato da un gruppo di organizzazioni religiose per il dialogo e la pace.

La liberazione, annunciata un mese fa, di ventuno delle oltre duecento ragazze rapite nell’aprile 2014 da militanti di Boko Haram a Chibok, ha riacceso i riflettori dei media occidentali sul gruppo estremista nigeriano. Il rilascio delle studentesse se da un lato evidenzia la crisi che il movimento integralista sta vivendo, dall’altro rivela che i vertici della setta islamista e il governo federale stanno negoziando.  Come avviene il reclutamento dei suoi militanti e quali sono i fattori chiave che li spingono tanti giovani a unirsi al gruppo?
L’articolo continua nell ALLEGATO

ITALIA – AIUTIAMO I COSTRUTTORI DI MURI E BARRICATE

Mi commuove quella notiziola secondaria relegata in un trafiletto scarno di un solo organo d’informazione che racconta della colletta dei cristiani di Erbil in Iraq per i terremotati italiani. Sono riusciti a raccogliere ventimila dollari e li hanno consegnati al Nunzio Apostolico perché li invii alla Caritas Italiana. Perché alla fine resta vero che il dovere della solidarietà viene compreso soprattutto da chi ha sperimentato la precarietà sulla propria pelle. Chi invece erge muri e barricate, di fatto si costruisce una prigione, si chiude dentro un presunto paradiso artificiale separandosi dal mondo. Si condanna a una solitudine collettiva o a un egoismo sterile. È urgente fare qualcosa per loro, tendergli la mano per salvarli da una morte certa, da asfissia dell’anima. Giudicarli è operazione superficiale quanto sterile. Più faticoso (ma forse più responsabile e fecondo) sarebbe accoglierli, ascoltare attentamente le loro ragioni, conoscere le loro storie e le loro fatiche. Esattamente come chiederei di fare a tutti i costruttori di muri verso gli stranieri che respingono. Resto ancora convinto che se solo i barricatori di Goro e di Gorino avessero permesso almeno a una delle donne che hanno respinto di raccontare le condizioni da cui sono state costrette a scappare, cosa hanno dovuto affrontare per giungere da noi, quali progetti, affetti, tradizioni si sono lasciati alle spalle, non esiterebbero a rimuovere i pancali e a far loro spazio nella propria casa.           Tonio DALL’OLIO – Mosaico di pace – ottobre 2016