L’UFFICIO MIGRANTES INFORMA…(Redazione)

Messa Internazionale
È in fase di preparazione la prossima Messa internazionale. La prima, come ricorderete, si svolse nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Crema Nuova e fu animata dalla Comunità Africana. La prossima si celebrerà domenica 14 maggio alle ore 10:30 nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria, parrocchia di Castelnuovo e sarà animata dalla Comunità Latinoamericana.  Preparatevi a partecipare

❷ Messe in lingua portoghese
Per la Comunità Brasiliana, recentemente formatasi, la Messa viene celebrata una  volta al mese, la seconda domenica. Nel mese di APRILE è stata celebrata il 9, Domingo de Ramos, come sempre alle ore 17 nella chiesa di S. Michele (appena dopo l’ospedale) con l’intervento di don Vito Groppelli, per molti anni missionario in Brasile. Il prossimo appuntamento sarebbe per domenica 14 maggio, ma data la concomitanza con la Messa internazionale, la Comunità brasiliana è invitata a  partecipare alla stessa Messa.

GIORNATA MONDIALE DEL CIRCO (Migrantes on line)

16-4Il 15 aprile, da anni, in tutto il mondo si porta l’attenzione sulla realtà del Circo, un tesoro di cultura e di arte, ma anche di festa e di incontro che caratterizza alcuni momenti e tempi di vita delle nostre città.

 “Il Circo è il luogo in cui le differenze trovano una sintonia, dove la famiglia è al centro, dove l’artista dimostra le straordinarie capacità dell’uomo, dove si ritrova una sintonia esemplare e non strumentale tra l’uomo e i diversi animali”, spiega il Direttore generale della Fondazione Migrantes, Mons. Gian Carlo Perego.                                                                                                                                             L’articolo continua nell’ ALLEGATO

16/04/2017. LA CANDELA ILLUMINA CONSUMANDO SE STESSA, ESATTAMENTE COME HA FATTO CRISTO

PASQUAPasqua è la festa della nuova creazione. Gesù è risorto e non muore più. Ha sfondato la porta verso una nuova vita che non conosce più né malattia né morte. Ha assunto l’uomo in Dio stesso. “Carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio”, aveva detto Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (15,50). Lo scrittore ecclesiastico Tertulliano, nel secolo III, in riferimento alla risurrezione di Cristo e alla nostra risurrezione aveva l’audacia di scrivere: “Abbiate fiducia, carne e sangue, grazie a Cristo avete acquistato un posto nel Cielo e nel regno di Dio” (CCL II 994). Si è aperta una nuova dimensione per l’uomo.

Carissimi Fratelli e Sorelle,
La creazione è diventata più grande e più vasta. La Pasqua è il giorno di una nuova creazione, ma proprio per questo la Chiesa comincia in tale giorno la liturgia con l’antica creazione, affinché impariamo a capire bene quella nuova. Perciò all’inizio della Liturgia della Parola nella Veglia pasquale c’è il racconto della creazione del mondo. In relazione a questo, due cose sono particolarmente importanti nel contesto della liturgia di questo giorno.                                                                                                                                                                                                     L’Omelia continua nell’ ALLEGATO

IL PASTORE RISORTO VA A CERCARE CHI È SMARRITO NEI LABIRINTI DELLA SOLITUDINE E DELL’EMARGINAZIONE (papa Francesco – Messaggio Urbi et Orbi)

15-1Cari fratelli e sorelle,  buona Pasqua!
Oggi, in tutto il mondo, la Chiesa rinnova l’annuncio pieno di meraviglia dei primi discepoli: “Gesù è risorto!” – “E’ veramente risorto, come aveva predetto!”.
L’antica festa di Pasqua, memoriale della liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù, raggiunge qui il suo compimento: con la sua risurrezione Gesù Cristo ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e della morte e ci ha aperto il passaggio alla vita eterna.
Tutti noi, quando ci lasciamo dominare dal peccato, perdiamo la strada buona e andiamo errando come pecore smarrite. Ma Dio stesso, il nostro Pastore, è venuto a cercarci, e per salvare noi si è abbassato fino all’umiliazione della croce. E oggi possiamo proclamare: «E’ risorto il buon Pastore che per il suo gregge è andato incontro alla morte, alleluia!» (Messale Romano, IV Dom. di Pasqua, Ant. alla Comunione).                                                                                           Il Messaggio continua nell’ ALLEGATO

“QUESTO È IL GIORNO CHE HA FATTO IL SIGNORE” (Mons. Arturo Fajardo – Uruguay)

15-2Riportiamo la traduzione del messaggio che mons. Arturo, vescovo di S. Jose de Mayo in Uruguay, ha inviato alla sua Diocesi. Un saluto e un augurio che, come Chiesa sorella, facciamo anche nostro.

Il giorno che da senso a tutti i nostri giorni. Giornate di routine, di sofferenza, di gioia e di soddisfazioni.
Il giorno della nuova creazione.
Il giorno in cui, secondo una felice espressione dei santi padri  “tutto incomincia di nuovo”.
Il giorno della luce e della vita che combattono le tenebre e l’oscurità. Le “tenebre” se vincono con la luce, sono segno di morte, dolore, sofferenza, ingiustizia, violenza, presenti nella società dove i bambini, le donne e gli anziani sono i più colpiti.
“Tenebre” presenti in tante situazioni di terrorismo e di guerra, specialmente in quei luoghi dove i cristiani sono perseguitati solo per il fatto di vivere la loro fede.
Gesù è la luce del mondo.
Rallegriamoci in questo giorno “ il giorno che ha fatto il Signore”, a Lui diciamo: “Sii mia luce, sii nostra luce”.
Diamo grazie al signore per le celebrazioni vissute in questo mese, in modo speciale per l’Incontro-ritiro diocesano di questo anno.
Chiediamo al Signore Gesù: “Convertici in testimoni della luce nella famiglia, nel quartiere, nella società”.
Egli mai smette di amarci, rimane con noi ogni giorno fino alla fine del mondo. Questa è la nostra speranza: “Cristo resuscitò!”
Buona Pasqua
Con il mio saluto e la mia benedizione      + Arturo FAJARDO BUSTAMENTE – Vescovo di San José de Mayo – URUGUAY

 

 

IL CONTO ALLA ROVESCIA E LA CLASSIFICA DEL NIGER (P. Mauro Armanino – Missionario S.M.A)

15-3 È spuntata lei, la Repubblica Centrafricana e ci ha soffiato il  posto. Eravamo gli ultimi nella lista della classifica dello sviluppo umano. Il Niger è adesso al penultimo gradino della scalinata dei Paesi del mondo.
 Occupiamo con una certa dignità il numero 187, e la RCA, ancora in preda alle guerra civile, si trova in fondo, al numero 188. Non ci si potrebbe attendere altro da questo Paese. Una cinquantina di morti tra i civili in questi ultimi giorni, vittime degli ex ribelli della Seleka, e le armi che si continuano a vendere ai vari gruppi antagonisti perché la guerra non finisca mai.
Cominciassimo dal fondo, come sarebbe più logico fare, saremmo i primi della classe, una posizione poco invidiabile. Ci sono i Paesi a sviluppo altissimo, alto, moderato e debole. Immaginiamoci un momento di essere la noiosa Norvegia, seguita a ruota dall’Australia che deporta e abbandona i migranti nelle isole. La Svizzera che si finge neutrale e la Germania che detta le leggi dell’economia.                                                                                                                                                                                                                        L’articolo continua nell’ ALLEGATO

IL CENTRO MISSIONARIO INFORMA… (Redazione)

 ❶ Vanno e vengono…
+ È sempre tra noi padre Renato RIBONI missionario della Consolata impegnato in Colombia.
+ È arrivato a Crema di Fratel Ivan CREMONESI, comboniano, originario della parrocchia di Crema Nuova, attualmente in servizio nella Repubblica Democratica del Congo. È a disposizione per incontri, testimonianze, riflessioni comunitarie al seguente numero di cellulare: 348.0968238. Quando ripartirà per l’Africa la sua destinazione sarà Butembo, nella regione orientale del Kivu, colpita dalla guerra per il controllo delle miniere di coltan.
+ Anche madre Amelia MARCHESINI, missionaria canossiana, attualmente impegnata in Brasile, ad Imperatriz (Maranhão), è rientrata da poco. È disponibile per incontri, testimonianze, riflessioni comunitarie anche con gruppi di giovani. Il suo numero di telefono è: 334.8570140.
+ Sempre ospitato dalle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento, prosegue a pieno ritmo il percorso di riabilitazione cardiaca don Francesco RUINI  presso l’ospedale di Rivolta d’Adda. Un ricordo e una preghiera speciali da parte di tutti noi.
+ È rientrato infine Padre Francesco VALDAMERI, missionario monfortano, da oltre quarantanni impegnato nello Zambia.
 + Sono poi in arrivo per il mese di maggio altri missionari: P. Salvatore FORNER dal Mozambico; Sr. Elisabetta RIBONI dal Pakistan; P. Giuseppe MIZZOTTI dal Perù e P. Alberto SAMBUSITI dall’Algeria

❷ I missionari ci scrivono…
 Questa settimana abbiamo ricevuto due graditissime telefonate di Auguri Pasquali, che condividiamo con tutti voi, da parte di:

  • Madre Felicita RIBOLI – ARGENTINA
  • Suor Elisabetta RIBONI – PAKISTAN

GIORNATA INTERNAZIONALE DEI ROM E DEI SINTI (migrantes on line)

15-4Si è celebrata sabato 8 aprile. Essa ripropone ogni anno, anche in Italia, uno sguardo di attenzione al popolo rom e sinto, una minoranza non ancora riconosciuta nel nostro Paese, con conseguenze gravi per loro e per noi.

Il mancato riconoscimento, oltre a non aiutare la tutela di alcuni diritti fondamentali, accresce in questo popolo l’apolidia e sempre più, nelle nostre città, produce emarginazione e ghettizzazione (basti pensare ai 40.000 Rom che vivono ancora nei campi). “La Giornata internazionale dei Rom e dei Sinti richiama ogni anno la dignità umana di un popolo ancora troppo spesso calpestata”, ricorda Mons. Perego: “al tempo stesso la Giornata, nelle nostre comunità ecclesiali, diventa l’occasione per iniziative pastorali che costruiscano nuove relazioni, esperienze d’incontro con le piccole comunità rom e sinte presenti tra noi, così da considerarle un soggetto e una risorsa di vita cristiana”.
Per questo, la Fondazione Migrantes ha pubblicato, nella collana esperienze e testimonianze, un volume di Susanna Placidi dal titolo ‘Una giornata particolare. L’incontro di Paolo VI con gli zingari a Pomezia’- Tau Editrice). Il volume aiuta a rivivere, sulla scorta soprattutto di una documentazione inedita di un protagonista, don Bruno Nicolini, lo storico incontro di Paolo VI con i Rom a Pomezia, il 26 settembre 1965. Da quel giorno, il mondo dei rom trovò un posto particolare nel cuore della Chiesa e nella vita pastorale, alla luce dell’appello – ripetuto con forza da papa Francesco il 26 ottobre 2015 incontrando 7.000 rom di tutto il mondo – : “E’ arrivato il tempo di sradicare pregiudizi secolari, preconcetti e reciproche diffidenze che spesso sono alla base della discriminazione, del razzismo, della xenofobia. Nessuno si deve sentire isolato, nessuno è autorizzato a calpestare la dignità e i diritti degli altri”.    Migrantes on line – 10.04.17