Articles Tagged with Riflessioni

Notiziario – riflessioni

Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

siamo di nuovo in clausura e mi sembra giusto, oltre che opportuno cedere la parola al nostro vescovo Daniele e al suo messaggio alla diocesi di Crema  a fronte delle restrizioni dovute alla ripresa dell’emergenza CoViD-19

 Cari fratelli e sorelle in Cristo,

rivolgo a tutte e tutti voi il mio saluto più affettuoso e cordiale. Vi raggiungo alla vigilia di un nuovo periodo di difficoltà e restrizioni che ci troviamo a vivere, nel contesto del perdurare della pandemia CoViD-19, che si è rafforzata in tutta Europa nelle ultime settimane e che conosce una particolare recrudescenza anche nella nostra regione Lombardia, già duramente provata nella primavera scorsa.

Da domani, 6 novembre 2020, e per almeno due settimane, la nostra regione, qualificata come area caratterizzata «da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto» (più semplicemente: «zona rossa»), ancora una volta dovrà far fronte a diverse restrizioni piuttosto impegnative.
Invito tutti ad accogliere queste restrizioni con pazienza e fiducia, ciascuno facendo la sua parte nella costruzione del bene comune e nella salvaguardia della salute di tutti, come base necessaria di una buona convivenza e anche della tenuta del contesto sociale ed economico, di cui non possiamo fare a meno. Ricordo che le cautele e i limiti che ci sono chiesti, proteggendo la nostra e altrui salute, servono pure a non sovraccaricare il sistema sanitario, anche perché un eccesso di pazienti CoViD-19 toglierebbe forze e risorse alla cura di tante altre patologie, anche gravi, con conseguenze deleterie.            Continua nell’ ALLEGATO

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LA NECESSITÀ DI RIPENSARE IL RAPPORTO TRA EUROPA E RELIGIONE (Laura Zanfrini)

2a. La necessità di ripensare il rapporto tra Europa e religioneNon c’è una battaglia fra cristiani e musulmani, o fra l’Austria e i migranti, ma una lotta fra le molte persone che credono nella pace e alcuni che auspicano la guerra.

 Quella europea è la storia di lunghe e sanguinose “guerre di religione”. Analogamente, in molti paesi la religione è oggi ragione di conflitto, persecuzione e discriminazione; strumento di potere e controllo sociale; pretesto per preservare i privilegi dei gruppi dominanti; veicolo d’omologazione culturale; espediente per sovvertire la convivenza e imporre regimi autoritari o progetti politici criminali. I migranti sono testimon

i viventi di una geografia religiosa complessa e dei molti significati della fede. A volte schegge impazzite, lupi solitari o membri delle reti terroristiche internazionali, “simpatizzanti” dei folli progetti politici dell’Isis – come nel caso che ha sconvolto l’Austria in queste ore –, artefici di attentati vili ed efferati al grido Allahu akbar: questo sì un atto di blasfemia verso i fedeli musulmani. Più spesso, uomini e donne di diverse religioni partono alla volta dell’Europa portando con sé immagini e oggetti sacri, con la speranza (se non la fatalistica certezza) che il loro Dio li accompagnerà in ogni tappa del viaggio, che la fede preserverà le loro radici e li aiuterà a superare le difficoltà, che la religione sarà lo scudo difensivo per far crescere i figli in una società secolarizzata. In altri casi ancora, uomini e donne vittime della persecuzione religiosa o dell’ateismo di Stato trovano in Europa il luogo in cui sperimentare la libertà di professare la fede e di viverla in modo autentico affrancandosi dalle interpretazioni distorte dei precetti religiosi, l’occasione per metterne a frutto il potenziale generativo attraverso l’impegno civico e solidaristico, la motivazione per spezzare la logica del risentimento e sentirsi parte di una società pluralistica.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

sinceramente non ce lo aspettavamo! Questo dilagare spaventoso del virus per tutta la Penisola ci ha colto davvero di sorpresa. È vero che qualcuno ci aveva avvertito di una probabile recrudescenza autunnale, ma eravamo troppo intenti a recuperare il tempo perduto.
Così ci siamo dimenticati di tutti i buoni propositi appena formulati, quando dicevamo solennemente che “niente sarà più come prima” o “siamo tutti sulla stessa barca”. Siamo invece tornati a vivere esattamente come vivevamo prima.
Anzi qualcuno ha fatto di peggio…
Qualche illustre virologo ci ha spiegato con naturalezza che il virus era clinicamente morto. Qualche politico, desideroso di mettersi in mostra, si è tolto la mascherina, sostenendo che bisognava pur vivere. Poi è stata la volta delle discoteche. Insomma ci siamo dimenticati che tutto era davvero cambiato e, mentre ancora una volta abbiamo dato prova di non saper imparare dalla Storia, Covid-19 ha proseguito per la sua strada, l’unica che conosce e che sa praticare: riprodursi, riprodursi, riprodursi.
Così il risveglio è stato traumatico e per molti inaccettabile.          Continua nell’ ALLEGATO

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PAPA FRANCESCO ED I DIRITTI UMANI (José María Castillo)

3a. Diritti umaniLa decisione di papa Francesco, secondo la quale le persone omosessuali possono contrarre un matrimonio civile, dal momento che il diritto canonico (can. 1055) definisce il suddetto matrimonio come “l’unione di un uomo e una donna per tutta la vita”, è stata una delle grandi notizie del momento, in un mondo così convulso per notizie sensazionali, come stiamo vivendo.

Come è logico, la decisione ha interessato soprattutto le persone omosessuali. Ma, se questa questione viene pensata con più calma, possiamo e dobbiamo dire che stiamo vivendo un evento che trascende il problema dell’omosessualità. Questo certamente. Ma non solo e non principalmente questo. Senza esagerare in alcun modo, possiamo affermare con certezza che stiamo assistendo al superamento della stagnazione che la Chiesa si trascina da quando nel sec. XVIII è stata superata dall’Illuminismo.
Infatti, che si creda o no, la Chiesa è stata emarginata nella società e nella cultura moderna a partire dall’evento della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789-1791). Dichiarazione alla quale papa Pio VI il 29 marzo 1790 si oppose fermamente in un’assemblea di cardinali, nella quale il papa affermò che i diritti umani erano un attacco e una ferita che si facevano alla religione ed ai diritti della Santa Sede. E così il papato restò fermo da Pio VI nel 1790, fino a Pio X nel 1906.            Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

credo che sia un grande privilegio per tutti noi qui presenti  partecipare a questa Veglia Missionaria che per la nostra Diocesi assume un valore che definirei storico.
Quante volte ci siamo amaramente  dati appuntamento per il 17 del mese successivo per ricordare insieme e pregare per la liberazione di padre Gigi Maccalli ed oggi, vigilia della Giornata missionaria mondiale (la 94a per la precisione) ci ritroviamo a festeggiare e ringraziare il Signore per la sua liberazione e a ricordare il primo anniversario della beatificazione di Padre Alfredo Cremonesi. Se la Giornata missionaria è la festa della missione, non si poteva scegliere giorno migliore per ricordare questi splendidi avvenimenti.
Siamo perfettamente consapevoli che la liberazione di Padre Gigi non è opera nostra, tuttavia un po’ ci appartiene se  non altro per la costanza e la forza con le quali l’abbiamo desiderata. La nostra fede non è mai venuta meno, anche quando la ragione ci era contro, e possiamo dire di aver sperato contro ogni speranza,
Ma ciò che ha caratterizzato questi nostri sentimenti e queste nostre azioni è la coralità. Una coralità che, superando campanilismi e particolarismi atavici, ha saputo costruire una catena di preghiere e di riflessioni davvero profonde e unitarie. Il rapimento di padre Gigi, come gli ho detto scherzosamente al telefono ieri mattina, ha compiuto il miracolo di farci sentire un cuore solo e un’anima sola, recuperando un senso di appartenenza diocesana e territoriale davvero ammirevole ed encomiabile. In questo modo tutta una comunità ha tessuto intorno al nostro missionario una grande coperta di fraternità.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

lascio volentieri la penna al vescovo Daniele che, con il suo Comunicato ufficiale interpreta tutti i nostri sentimenti riguardo alla liberazione di Padre Gigi…
«Con gioia grandissima, al suono festoso delle campane della Cattedrale, della sua parrocchia di Madignano e di tante chiese delle diocesi di Crema, abbiamo accolto nella serata di giovedì 8 ottobre 2020 la notizia della liberazione, avvenuta in Mali, di padre Gigi Maccalli e di altri ostaggi che ne condividevano la prigionia: una prigionia durata, per lui, quasi venticinque mesi, da quel 17 settembre 2018 che ne ha visto il rapimento nella sua parrocchia di Bomoanga, in Niger.
La gioia di tutta la Diocesi di Crema si unisce a quella dei familiari di padre Gigi – e specialmente della sorella Clementina e dei fratelli Angelo e p. Walter –, dei confratelli missionari della Società delle Missioni Africane, della diocesi di Niamey, dai tanti amici che in questi lunghi mesi hanno condiviso l’apprensione, le speranze, la preghiera e l’attesa.
Grazie a quanti hanno pregato e operato per questa liberazione!        Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                                               non potevamo non dedicare l’entrata del nuovo numero della Comunicazione Missionaria a don Roberto MALGESINI. E lo facciamo non perché è un prete e per questo la sua morte vale di più, ma perché la sua tragedia, proprio perché appare assurda in ogni suo aspetto, riassume l’altrettanto assurda gestione della politica migratoria di questi ultimi anni. Ci auguriamo che il sacrificio di don Roberto risvegli la coscienza e l’attenzione nostra e di può e deve intervenire su una realtà, quella migratoria,  che va finalmente affrontata nella sua globalità e non inseguendo i mali di pancia di qualcuno.

L’altro argomento che ha tenuto banco in questi giorni è stata la ripresa della scuola. Per questo ci sembra opportuno iniziare questo numero con la riflessione/preghiera che ci offre l’arcivescovo di Milano mons. Mario DELPINI. Ci uniamo alle sue parole per augurare a tutti i nostri ragazzi un buon Anno Scolastico.

Padre nostro, che sei nei cieli,
benedici tutti noi che siamo tuoi figli in Gesù
benedici tutti i giorni dell’anno scolastico.
Vogliamo vivere nella tua grazia: donaci fede, speranza, carità.
Ogni giorno di questo anno scolastico,
nelle speranze e difficoltà presenti,
sia benedetto, sereno, ricco di bene per potenza di Spirito Santo.         Continua nell’ ALLEGATO

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MANIFESTO SU DIO (Pedro Serrano García)

2a. Manifesto...Secondo la Bibbia e l’esperienza umana, è evidente che nessuno ha mai visto DIO. Con successi ed errori, nel corso della storia noi esseri umani abbiamo cercato di conoscere l’immagine autentica del Supremo trascendente; ma provare la sua esistenza o inesistenza supera le capacità di credenti e di non credenti.

Comunque, il Magnifico sconosciuto può essere intuito dietro il caso e i milioni di trilioni di coincidenze date in modo che esistano l’impressionante universo in espansione con i suoi miliardi di galassie, la meravigliosa vita manifestata in milioni di specie e, soprattutto, l’ammirevole umanità composta da esseri umani intelligenti e liberi. Allo stesso modo, sembra chiaro che noi credenti abbiamo concezioni diverse riguardo all’Essere Supremo, alcune sono errate o alienanti, e altre sono corrette e solidali. Di fronte a questa diversità sulla natura divina:

  • Mi dichiaro ateo rispetto al Dio denaro, che divide gli esseri umani in classi sociali, condannando gli impoveriti alla miseria e privilegiando i ricchi nell’opulenza.
  • Mi dichiaro ateo rispetto al Dio indifferente, che guarda impassibile come gli uomini soffrono, combattono e si battono in difesa dei loro interessi e delle loro ideologie, senza intervenire nella storia affinché l’armonia tra le persone e i popoli possa risplendere nel rispetto dell’ambiente.
  • Mi dichiaro ateo rispetto al Dio guerriero, sostenitore di individui potenti e di grandi potenze che praticano la violenza armata, lo sfruttamento economico, la colonizzazione politica e il saccheggio dei popoli in via di sviluppo.        Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

credo che in molti siamo rimasti sorpresi, sconcertati e finanche sconvolti per il numero di MORTI AMMAZZATI che ha colpito la nostra terra Cremasca. All’improvviso ci siamo svegliati bruscamente, scoprendo di essere finiti sulle prime pagine  nazionali di cronaca nera.
Pur senza avere competenze sociologiche è bene interrogarsi sul perché di quanto sta succedendo. Lo fa la nostra sindaca Stefania BONALDI che evidenzia due aspetti interessanti: un senso di fallimento e solitudine e fragilità.
“Credevamo di essere immuni da episodi come questi, invece li ritroviamo fra di noi, a minare le nostre certezze, le nostre ingenuità, anche la nostra presunzione. Da sindaca, ma anche da madre e da cittadina, non posso nascondere, oltre alla tristezza, anche un senso di fallimento per questi eventi. È doveroso chiederci, tutti quanti, se abbiamo fatto davvero abbastanza, se non ci fosse altro che potevamo mettere in campo, se nel nostro affannarci quotidiano non ci sia sfuggito qualcosa”.
Lo fa anche il nostro vescovo mons. GIANOTTI, che sottolinea come i problemi siano sempre all’ordine del giorno, mentre manca la capacità di stare dentro le difficoltà.
“È scomparsa la consapevolezza che le difficoltà vanno affrontate con pazienza, con fiducia, lasciandoci aiutare… Invece l’impressione è che di fronte alle difficoltà scoppia subito la crisi, senza che si abbia la pazienza di affrontare la difficoltà, di starci dentro e di cercare appunto di farci i conti”.        Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

in occasione della Festa dell’Assunta, che vede come protagonista assoluta una donna, mi viene spontaneo dedicare questo spazio di riflessione alla DONNA.
Lo spunto viene da una riflessione di Paola SPRINGHETTI, giornalista e direttrice della rivista online Retisolidali.it, per la nomina da parte del Papa di sette laici, tra cui sei donne,   tra i nuovi membri del Consiglio per l’Economia. Essendo 15 i membri, le donne sono ora il 40%.
«È una notizia ? – si chiede la Springhetti – Purtroppo sì, in un Paese dove le donne competenti e professionali non solo faticano a fare carriera, ma non hanno visibilità.
E allora mi viene voglia di mettere un po’ di puntini sulle i.
Punto primo. Fino ad ora nel Consiglio per l’Economia non c’erano donne. Che ce ne siamo addirittura sei è una notizia.
Punto secondo. Queste donne – Charlotte Kreuter-Kirchhof, Eva Castillo Sanz, Leslie Jane Ferrar, Marija Kolak, María Concepción Osákar Garaicoechea e Ruth Maria Kelly – sono docenti universitarie, esperte di finanza, manager. Hanno competenze riconosciute ed esperienza internazionale.
Punto terzo. Il Consiglio per l’Economia è un organismo importante, che ha il compito di “sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle attività amministrative e finanziarie dei dicasteri della Curia romana, delle istituzioni collegate con la Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”. Dunque le sei donne sono state chiamate ad una responsabilità forte e centrale nel processo di riforma della Chiesa, che papa Francesco sta portando avanti.         Continua nell’ ALLEGATO

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