LA VIA CRUCIS DEI CRISTIANI CHE SI COMBATTONO TRA LORO (Giorgio Bernardelli)

8a. La via crucis...La Passione di Gesù e una guerra nel cuore dell’Europa dove anche molti di coloro che imbracciano le armi si professano cristiani.

“Ma come mai se sono entrambi cristiani si combattono?”. La domanda è dichiaratamente ingenua: sappiamo fin troppo bene che è già accaduto tante volte, anche in anni non poi così lontani. Eppure il dramma dell’invasione dell’Ucraina che si sta consumando sotto i nostri occhi non può non provocarci anche su questo. Non fosse altro che per il fatto che lo scontro armato a Kiev è stato preceduto da fratture e anatemi tra due Chiese, che rendono tuttora difficile una parola comune di pace pronunciata dai cristiani. Per questo all’inizio di questa Quaresima così segnata da questa ecatombe, voglio proporre una Via Crucis che mette a tema le divisioni tra i cristiani. Non solo quelle in Ucraina e in Russia, ma anche quelle a noi molto più vicine. Per toglierle dall’ineluttabilità in cui le abbiamo catalogate e riconoscerle invece come una ferita profonda che chiede oggi in maniera eloquente di essere redenta nel mistero della Pasqua.           Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE DAL CENTRO MISSIONARIO e DALL’UFFICIO MIGRANTES (La Redazione)

La terribile guerra che sta insanguinando l’Ucraina e la conseguente crisi umanitaria colpiscono profondamente tutti noi.
Nessuno avrebbe mai pensato che si sarebbe potuto arrivare a questo! Nessuno.
E tuttavia dobbiamo reagire nel modo più razionale, cercando di non sprecare risorse ed energie per stare il più vicino possibile alle nostre sorelle e ai nostri fratelli ucraini e nello stesso tempo essere testimoni di Pace coerenti in un mondo che sembra scivolare verso la barbarie.          Continua nell’ ALLEGATO

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

questa volta ho deciso di lasciare ad altri il compito di esprimere in modo più incisivo, sintetico e chiaro quello passa nei nostri cuori e che le nostre voci faticano a dire. Anche le immagini hanno una loro forza davvero insospettabile

Tutti parlano di pace, ma nessuno educa alla pace.
A questo mondo, si educa per la competizione e la competizione è l’inizio di ogni guerra.
Quando si educherà per la cooperazione e per offrici l’un l’altro la solidarietà,
quel giorno si starà educando alla pace.

Maria Montessori – Educatrice

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CHE COSA VUOL DIRE PORGERE L’ALTRA GUANCIA? (Angelus. 20-02-2022)

1a. angelusNel Vangelo della Liturgia odierna Gesù dà ai discepoli alcune indicazioni fondamentali di vita. Il Signore si riferisce alle situazioni più difficili, quelle che costituiscono per noi il banco di prova, quelle che ci mettono di fronte a chi ci è nemico e ostile, a chi cerca sempre di farci del male. In questi casi il discepolo di Gesù è chiamato a non cedere all’istinto e all’odio, ma ad andare oltre, molto oltre. Andare oltre l’istinto, andare oltre l’odio. Gesù dice: «Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano» (Lc 6,27). E ancora più concreto: «A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra» (v. 29). Quando noi sentiamo questo, ci sembra che il Signore chieda l’impossibile. E poi, perché amare i nemici? Se non si reagisce ai prepotenti, ogni sopruso ha via libera, e questo non è giusto. Ma è proprio così? Davvero il Signore ci chiede cose impossibili, anzi ingiuste? È così?          Contiua nell’ ALLEGATO

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UNA GUERRA SCATURITA DA UNA PACE ARMATA (Luigi Ciotti)

2a. Una guerra scaturita...Una società attraversata dalla competizione e dai conflitti sarà sempre terreno fertile per la guerra

La guerra reale o minacciata, la guerra di cui ci accorgiamo solo quando si affaccia più vicina a noi e ai nostri interessi, ma che senza tregua insanguina tante regioni del mondo. La guerra che non “scoppia” all’improvviso, ma che – covata da chi se ne avvantaggia – lievita e poi dilaga con forza distruttiva, travolgendo persone, ecosistemi, patrimoni storici e culturali.
Non sono solo gli Stati e le coalizioni a entrare in guerra fra loro. Prima, o nel frattempo, sono i potenti a dichiarare guerra ai propri popoli, i ricchi a lottare non contro la povertà ma contro i poveri, dolenti testimoni della loro ingiustizia, i violenti ad accanirsi contro i miti e i non-conformi, dalle cui mani dipende il futuro del pianeta.           Continua nell’ ALLEGATO

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UNA GUERRA NATA DALLE TROPPE BUGIE (Barbara Spinelli)

3a. NATOParagonando l’invasione russa dell’Ucraina all’assalto dell’11 settembre a New York, Enrico Letta ha confermato ieri in Parlamento che le parole gridate con rabbia non denotano per forza giudizio equilibrato sulle motivazioni e la genealogia dei conflitti nel mondo.

Perfino l’11 settembre aveva una sua genealogia, sia pure confusa, ma lo stesso non si può certo dire dell’aggressione russa e dell’assedio di Kiev. Qui le motivazioni dell’aggressore, anche se smisurate, sono non solo ben ricostruibili ma da tempo potevano esser previste e anche sventate. Le ha comunque previste Pechino, che ieri sembra aver caldeggiato una trattativa Putin-Zelensky, ben sapendo che l’esito sarà la neutralità ucraina chiesta per decenni da Mosca. Il disastro poteva forse essere evitato, se Stati Uniti e Unione europea non avessero dato costantemente prova di cecità, sordità, e di una immensa incapacità di autocritica e di memoria.          Continua nell’ ALLEGATO

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