IN PURA PERDITA La via Crucis con Chrales de Foucauld (Sergio di Benedetto)

Charles de Foucauld sarà canonizzato il prossimo 15 maggio, più di cento anni dopo la sua morte (1 dicembre 1916), anch’egli vittima nascosta e ‘marginale’ di un conflitto sanguinoso. La sua vita – dalla conversione in Francia alla Trappa, dalla Palestina al deserto algerino – le sue parole, la sua scelta di sequela del Cristo, la sua spiritualità di Nazareth, la sua fratellanza universale come meta da raggiungere nel servizio e nella quotidianità erano profetici un secolo fa e sempre più dimostrano la loro attualità, in questo XXI secolo, bagnato da guerre, divisioni, disuguaglianze, sopraffazioni. Una vita continuamente spesa, la sua, per l’Altro e per gli altri, fino all’estremo dono di sé.
Se ci sono dei ‘modi’ per essere cristiani nel tempo di oggi, Charles de Foucauld senz’altro li ha intravisti, li ha vissuti, li ha intuiti quasi tutti.

Facciamoci guidare da lui nella meditazione della via crucis di oggi.                Continua nell’ ALLEGATO

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Il Centro Missionario informa… (La Redazione)

 LE TESTIMONIANZE DEI MISSIONARI SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE

CONSIGLIAMO LA VISIONE

ACCOMPAGNANDO LA VITA DELLA GENTE
Accompagnando la vita della gente, ecco la Pasqua ricca di speranza che viene dal Perù di padre Mizzotti.

Link al video:        https://youtu.be/2FmF0tyyl84

Iscriviti al canale di youtube del “Centro Missionario Diocesi di Crema”, per essere avvisato ad ogni pubblicazione di un nuovo video. Link: https://www.youtube.com/channel/UCV1dJoWbFRA2sSAwpJTBpxg

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0001a. Ramadan-Mubarak-2022È nel mese di Ramadàn che abbiamo fatto scendere il Corano,
guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione.
Chi di voi ne testimoni [l’inizio] digiuni.
E chiunque è malato o in viaggio assolva [in seguito] altrettanti giorni.

 Allah vi vuole facilitare e non procurarvi disagio,
affinché completiate il numero dei giorni
e proclamiate la grandezza di Allah che vi ha guidato.
Forse sarete riconoscenti!

Sura 2, Versetto 185 del Corano

Il 2 aprile inizia il mese sacro del Ramadan, che per i nostri fratelli Musulmani è per eccellenza un mese di astinenza, di pietà e un’occasione esemplare per purificare i corpi e le menti. Il digiuno infatti avvicina a chi è più povero e fa capire cosa significa vivere di privazioni.
Per i musulmani, dunque, è un periodo di intensa e stretta relazione con Dio.
Per questo desideriamo augurare alle nostre sorelle e ai nostri fratelli musulmani che Allah accetti ogni giorno il sacrificio del loro digiuno, che li guidi sulla retta via, che accetti ogni loro preghiera così da poter ricevere i benefici spirituali promessi, ristabilendo la pace non solo tra le famiglie, ma anche e soprattutto tra gli Stati.

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
riportiamo Lettera aperta dei Nobel per la pace e dei cittadini del mondo contro la guerra e le armi nucleari.

Noi rifiutiamo la guerra e le armi nucleari. Chiediamo ai nostri concittadini di tutto il mondo di unirsi a noi per proteggere il pianeta, la nostra casa comune, da coloro che minacciano di distruggerlo.
L’invasione dell’Ucraina ha creato un disastro umanitario. Il mondo intero si trova di fronte alla più grande minaccia della storia: una guerra nucleare su scala globale, in grado di distruggere la civiltà umana e di causare irreparabili danni ecologici alla Terra.          Continua nell’ ALLEGATO

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I GENITORI SI AVVICINANO A DIO CHE PERDONA SEMPRE CON GIOIA (Angelus, 27-03-2022)

1a. Il Figliol prodigoIl Vangelo della Liturgia di questa domenica narra la cosiddetta parabola del figlio prodigo (cfr Lc 15,11-32). Essa ci porta al cuore di Dio, che sempre perdona con compassione e tenerezza, sempre. Dio perdona sempre, siamo noi a stancarci di chiedere perdono ma Lui perdona sempre. Ci dice che Dio è Padre, che non solo riaccoglie, ma gioisce e fa festa per il suo figlio, tornato a casa dopo aver dilapidato tutti gli averi. Siamo noi quel figlio, e commuove pensare a quanto il Padre sempre ci ami e ci attenda.
Ma nella stessa parabola c’è anche il figlio maggiore, che va in crisi di fronte a questo Padre. E che può mettere in crisi anche noi. Infatti, dentro di noi c’è anche questo figlio maggiore e, almeno in parte, siamo tentati di dargli ragione: aveva sempre fatto il suo dovere, non era andato via di casa, perciò si indigna nel vedere il Padre riabbracciare il fratello che si era comportato male.          Continua nell’ ALLEGATO

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UCRAINA, ARROGANZA E STUPIDITÀ (Raffaele Crocco)

2a. Arroganza e..La guerra si ferma con il disarmo, togliendo le armi dalla circolazione e facendole tacere. Le armi si fanno tacere con la pressione politica, l’economia e la diplomazia. Non demonizzando chi lavora per la pace

E’ sconcertante. Perché chi dichiara la guerra non è mai chi poi la combatte, chi muore, chi vede la propria vita distrutta. E’ bizzarro. Perché chi vuole eserciti potenti, armi da inviare, resistenze infinite di eroici eserciti, non è mai dalla parte di chi quelle armi le usa o di chi quelle armi subisce. A volere le guerre, a pensarle giuste e possibili, ad invocare armamenti come soluzione eterna per avere la pace, sono quasi sempre signori e signore che vivono in belle case, che vanno a cena con gli amici e disquisiscono di questo e di quello, chiedendo al ritorno un tè al cameriere filippino.          Continua nell’ ALLEGATO

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«NOI DISERTORI RUSSI TRADITI DA MOSCA E NASCOSTI DAI CONTADINI UCRAINI» (Nello Scavo)

3a. soldato-russo-catturatoDal militare della banda musicale al ragazzo di leva: «Ci hanno mentito sulla missione e ci hanno mandato a morire». E la contadina di Kiev che tranquillizza la mamma del soldato in Russia

Succede che in guerra, come in ogni guerra, il nemico braccato talvolta non si presenti con la faccia feroce del combattente, ma mostri i connotati mesti del figlio sperduto. Come Radislav, il soldato russo che in una fattoria ucraina viene nascosto da una coppia di agricoltori di mezza età. Non se la sono sentita di consegnarlo alla polizia. Per i russi è un disertore. Per i militari di Kiev un invasore. Non è il solo.           Continua nell’ ALLEGATO

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SI PROVA A DARE IL MEGLIO SENZA FARE I SUPEREROI (Dante Carraro)

4a. Solidarieta-a rifugiati in MoldovaOgni mattina ci svegliamo e le notizie ci soverchiano e ci travolgono, tutti ci sentiamo mobilitati e coinvolti, tutti ci sentiamo vicini al dramma dell’Ucraina. È così anche per noi, che abbiamo il cuore che batte in Africa. La solidarietà si vive lì dove la vita ci chiama, dove la storia ci interpella per testimoniare il nostro essere uomini e cristiani.

Carissimi,
mi scrive così Giovanna, dalla Moldavia: “Qui è dura. Mi diresti ‘non è certo la prima volta che stai con chi soffre, con chi subisce ingiustizie’. E hai ragione. Ma sarà perché abbiamo due culture vicine, o perché la guerra è tornata in un’Europa che aveva lavorato anni per debellarla, mi sento profondamente vicina a questa gente. E le donne ti ringraziano, parlandoti in una lingua che non capisci. Si commuovono e tu ti commuovi con loro.          Continua nell’ ALLEGATO

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