Enrico con le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

                             oggi celebriamo la 44° GIORNATA PER LA VITA che ha come tema CUSTODIRE OGNI VITA. Per questo ci sembra giusto dare la parola a chi, come il Movimento per la vita e il Centro di Aiuto alla vita, da tanti anni si impegna, nella nostra diocesi, in tal senso. Al termine due pensieri che il Papa a voluto regalarci al termine dell’Angelus.

Oggi si celebra la 44° Giornata per la Vita. A molti può sembrare esagerato, addirittura fastidioso, dedicare una giornata ad un tema come la vita. Ma è importante tenere presente la parola che i Vescovi sottolineano nel loro messaggio ”custodire”, custodire ogni vita nel momento della sua fragilità: quando è al suo inizio e al suo termine, convinzioni queste che il Movimento per la Vita e il Centro di Aiuto alla Vita da sempre cercano di diffondere.
Nel messaggio per questa giornata i Vescovi ci dicono: “come comunità cristiana facciamo continuamente l’esperienza che quando una persona è accolta, accompagnata, sostenuta, incoraggiata, ogni problema può essere superato e comunque fronteggiato con coraggio e speranza.”          Continua nell’ ALLEGATO

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GESÙ NON METTE FRENI AL SUO AMORE (Angelus, 30-1-2022)

1a.Nella Liturgia di oggi il Vangelo racconta la prima predicazione di Gesù nel suo paese, Nazaret. L’esito è amaro: anziché ricevere consensi, Gesù trova incomprensione e anche ostilità (cfr Lc 4,21-30). I suoi compaesani, più che una parola di verità, volevano miracoli, segni prodigiosi. Il Signore non ne opera e loro lo rifiutano, perché dicono di conoscerlo già da bambino, è il figlio di Giuseppe (cfr v. 22) e così via. Così Gesù pronuncia una frase diventata proverbiale: «Nessun profeta è bene accetto nella sua patria» (v. 24).

Queste parole rivelano che l’insuccesso per Gesù non era del tutto imprevisto. Egli conosceva i suoi, conosceva il cuore dei suoi, sapeva il rischio che correva, metteva in conto il rifiuto. Allora possiamo chiederci: ma se la cosa era così, se prevede un fallimento, perché va lo stesso al suo paese? Perché fare del bene a gente che non è disposta ad accoglierti? È una domanda che ci poniamo spesso anche noi. Ma è una domanda che ci aiuta a capire meglio Dio.          Continua nell’ ALLEGATO

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SOTTO LO STESSO CIELO (La Redazione)

2a. fratellanza-Papa-ImamQuesto il tema scelto per la II GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA FRATELLANZA UMANA. Il 21 dicembre 2020 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità la Risoluzione con cui si stabilisce che il 4 febbraio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale della fratellanza umana. La scelta del giorno deriva dal 4 febbraio 2019, quando ad Abu Dhabi Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad al-Tayyeb apposero la firma al Documento sulla Fratellanza Umana.

Di seguito le frasi più importanti che il Papa e il Grande Imam hanno pronunciato in occasione dell’avvenimento.

PAPA FRANCESCO: Oggi è il tempo opportuno per camminare insieme
Permettetemi anzitutto di salutare con affetto e stima il Grande Imam Ahmed Al-Tayyeb con il quale, esattamente tre anni fa ad Abu Dhabi, ho firmato il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. In questi anni abbiamo camminato come fratelli nella consapevolezza che, rispettando le nostre rispettive culture e tradizioni, siamo chiamati a costruire la fratellanza quale barriera contro l’odio, la violenza e l’ingiustizia.          Continua nell’ ALLEGATO

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CINA, OLIMPIADI E DIRITTI UMANI (Amnesty International)

Con l’organizzazione dei Giochi olimpici e paralimpici invernali di Pechino 2022, il governo vuole mettere in evidenza lo status di superpotenza cinese e distogliere l’attenzione dalle sue pessime condizioni in materia di diritti umani.

Cos’hanno in comune un monaco, un professore universitario, un’attivista per i diritti delle donne, un avvocato e una giornalista?
Hanno parlato troppo. Questo è ciò che sostengono le autorità cinesi.
Oggi iniziano i Giochi olimpici e paralimpici invernali di Pechino e da tempo il governo sta facendo di tutto per presentarsi come un paese giusto e aperto.
Ma la realtà, purtroppo, è molto diversa.          Continua nell’ ALLEGATO

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LA FORZA DELLA CURA: DONNE, ECONOMIA, TRATTA DI PERSONE (La Redazione)

4a. GCT - LocandinaQuesto è il tema dell’ottava “Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone” che sarà ricordata l’8 febbraio prossimo, memoria di santa Bakhita. Un invito non solo perché le donne assumano un ruolo da protagoniste in quanto agenti di cambiamento, ma perché la cura diventi uno stile di vita per trasformare il rapporto con la natura e le relazioni sociali ed economiche, troppo basate su una competizione aggressiva.

La situazione
La tratta è una delle ferite più profonde inferte dal sistema economico attuale. Ferite che riguardano tutte le dimensioni della vita, personale e comunitaria. La pandemia ha incrementato il “business” della tratta di persone e ne ha acuito il dolore: ha favorito le occasioni e i meccanismi socioeconomici alla base di questa piaga e ha esacerbato le situazioni di vulnerabilità che hanno coinvolto le persone maggiormente a rischio e in modo sproporzionale le donne e le bambine, particolarmente penalizzate dal modello economico dominante.          Continua nell’ ALLEGATO

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LAVORATORI MIGRANTI? SÌ, MA… (Gabriele Bentoglio)

5a. TendopoliLa visita della delegazione Migrantes e Caritas alla tendopoli di San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro

A che punto siamo con l’assistenza dei lavoratori migranti nelle tendopoli della Piana di Gioia Tauro? La domanda è d’obbligo, dopo anni di discussioni. Ma non c’è da aspettarsi grandi risposte. Infatti, gli insediamenti di migranti sparsi nella zona industriale e nelle campagne della Piana di Gioia Tauro continuano ad essere visti come un problema d’emergenza, invece di sollecitare soluzioni strutturali e di lungo periodo. Per uscire dalla fase d’urgenza non basta la mera assistenza caritativa, come quella dell’erogazione di fondi per organizzare la mobilità sul territorio o per persuadere i migranti a lasciare le baraccopoli. La questione deve essere affrontata nella globale complessità delle sue dinamiche. La storia di queste installazioni risale soprattutto ai fatti di Rosarno, nel 2010, quando i lavoratori stanziali vennero “trasferiti” dai centri abitati alle tensostrutture provvisorie, dando vita a “ghetti di periferie esistenziali”.          Continua nell’ ALLEGATO

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PORSI ACCANTO A CHI SOFFRE IN UN CAMMINO DI CARITÀ (La Redazione)

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Questo il titolo del Messaggio che papa Francesco ha indirizzato in occasione della 30a  Giornata Mondiale del Malato che si svolgerà venerdì 11 febbraio prossimo. Il testo di Luca 6,36 «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36) è il riferimento biblico che fa da guida alla riflessione che qui riassumiamo.

Trent’anni fa san Giovanni Paolo II istituì la Giornata Mondiale del Malato per sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie cattoliche e la società civile all’attenzione verso i malati e verso quanti se ne prendono cura.          Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione Missionario Parrocchiale di Scannabue

 DA BANGKOK AI VILLAGGI: UNA MISSIONE, MILLE SFIDE

Spiagge bianche, una capitale ultramoderna, le foreste del Nord: immagini che nascondono un altro mondo fatto di tante contraddizioni.
In questa realtà complessa e multiforme, i missionari del Pime, presenti ormai da 50 anni, cercano di intravedere e coprire le difficoltà e le tensioni tenute nascoste: dall’impegno alle porte della grande capitale con i suoi innumerevoli slum, a quello tra i tribali sui monti al confine con il Myanmar.
Marco Ribolini opera nella missione di Mae Suai, al Nord, che con i suoi 29 villaggi tribali è la più grande ed estesa di tutta la diocesi di Chiang Rai. In questi villaggi ci sono due etnie diverse: gli Akha e gli Iahu, provenienti dal Myanmar e dalla Cina.         Continua nell’ ALLEGATO

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