SRI LANKA, UN NUOVO VECCHIO PRESIDENTE (A. De Luca)

6-2a. Sri LankaIl parlamento srilankese elegge il premier Ranil Wickremesinghe a presidente. Una nomina che rischia di fomentare la rabbia dei manifestanti che da giorni chiedono le sue dimissioni.
Non sarà il presidente di tutti, questo pare certo. Ranil Wickremesinghe, primo ministro dello Sri Lanka fino a pochi giorni fa, è stato eletto presidente. Con 134 voti su 219, il parlamento di Kotte (sede dei legislatori) ha scelto il successore di Gotabaya Rajapaksa, il presidente fuggito a Singapore mentre i manifestanti occupavano il palazzo presidenziale a Colombo. Il candidato Dullas Alahapperuma, dissidente del partito di governo Sri Lanka Podujana Peramuna (SLPP), è arrivato secondo con 82 voti. Wickremesinghe – che una settimana fa era stato nominato presidente ad interim – resterà in carica fino a novembre 2024, ovvero il tempo che mancava alla conclusione del mandato di Rajapaksa. Le sfide sono però imminenti: trainare il paese fuori dalla crisi economica e sociale che ha causato la peggior recessione dall’indipendenza e una diffusa scarsità di beni e generi di prima necessità.         Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

IN RICORDO DI DON MARCO LUNGHI (d. P. L. Ferrari)

7a. Lunghi-don-Marco-2Il 7 luglio ci ha lasciato don Marco Lunghi. Una vita dedicata alla cultura, come docente di Antropologia presso l’Università Cattolica di Milano, e agli Scout, come assistente. Riportiamo il commosso ricordo di don Pier Luigi Ferrari, suo compagno di fatiche nelle molte ricerche antropologiche dedicate al territorio cremasco.

 Accolgo con qualche trepidazione l’invito del vescovo a tracciare un breve profilo dell’amico don Marco prestando la voce a tante persone che gli volevano bene e che sono venute a esprimergli la loro riconoscenza. Pellegrino verso la terra del Signore, don Marco sente, qui nel suo Santuario, l’abbraccio di familiari, confratelli sacerdoti, collaboratori delle sue attività culturali, amici del Gruppo antropologico, di Insula Fulcheria, di Unicrema, ex alunni dei suoi corsi di “Letteratura e arte” alla Scuola Manziana e soprattutto la grande famiglia scout venuta a salutare Baloo in partenza per la sua ultima uscita.         Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo di Animazione Missionaria di Scannabue

IL BAROCCO METICCIO DELLE ANDE

Tra le vie di Cuzco (Perù) si possono incontrare diverse botteghe di arte in cui vengono realizzati raffinati dipinti a olio che raffigurano arcangeli vestiti con lusso aristocratico e armati di archibugi o Madonne dagli abiti sontuosi e riccamente adornati, dalla caratteristica forma triangolare.
Si tratta dello “stile meticcio” o “Barocco andino”, una forma espressiva nata nel XVI secolo dall’incontro/scontro tra cultura andina e cultura europea e giunta fino ai nostri giorni.          Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

Untitled

0001a.

L’Eid al-Adha (Festa del Sacrifico) ricorda la storia di Abramo,
al quale Dio concesse di sacrificare un montone
al posto del proprio figlio.

Durante la festa i fedeli dell’Islam comprano un capro o un agnello
e lo offrono in sacrificio per ricordare quanto fatto da Abramo:
quest’anno i festeggiamenti dureranno fino al 12 luglio.
 
In questi giorni i fedeli musulmani indosseranno abiti nuovi
per partecipare con tutta la famiglia alla grande preghiera comunitaria, faranno visita a parenti e amici,
si scambieranno regali e saluti e ricorderanno gli antenati.
 
EID MUBARAK!
Un augurio sincero a tutti i fedeli musulmani della comunità di Crema,
di Cremona e di tutte le altre Comunità.

————————————————————

Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,
                questa volta l’immane tragedia della Marmolada ha fatto scorrere fiumi di inchiostro. Tra i tanti commenti ne abbiamo scelti due, brevi, ma che ci sembrano racchiudere tutti i sentimenti che da giorni stiamo provando. Ve li proponiamo di seguito.

DON LUIGI CIOTTI, presidente, tra l’altro di Casacomune – scuola e azioni)
«Questa tragedia chiede, oltre al cordoglio per le vittime e il grazie ai soccorritori che rischiano la loro vita, impegni veramente concreti, non solo di facciata, subito, a iniziare dalle zone di montagna, da sempre dimenticate dalla politica, dalle politiche. Una tragedia annunciata che lascia sgomenti.          Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

SE NON C’È FRATERNITÀ, LA MISSIONE EVANGELICA NON AVANZA (Angelus, 03-07-2022)

FOTONel Vangelo della Liturgia di questa domenica leggiamo che «il Signore designò altri settantadue [discepoli] e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi» (Lc 10,1). I discepoli sono stati inviati a due a due, non singolarmente. Andare in missione a due a due, da un punto di vista pratico, sembrerebbe comportare più svantaggi che vantaggi. C’è il rischio che i due non vadano d’accordo, che abbiano un passo diverso, che uno si stanchi o si ammali lungo la via, costringendo anche l’altro a fermarsi. Quando invece si è da soli, sembra che il cammino diventi più spedito e senza intoppi. Gesù però non la pensa così: davanti a sé non invia dei solitari, ma discepoli che vanno a due a due. Ma facciamoci una domanda: qual è la ragione di questa scelta del Signore?          Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————

IL CREDENTE È UN VIANDANTE CHE GUARDA LA REALTÀ E HA COMPASSIONE DI CHI SOFFRE (Angelus, 10-07-2022)

2a. Angelus-10-julio-2022-Vatican-Media-293x293Il Vangelo della Liturgia odierna narra la parabola del buon Samaritano (cfr Lc 10,25-37); tutti la conosciamo. Sullo sfondo c’è la strada che da Gerusalemme scende a Gerico, lungo la quale giace un uomo picchiato a sangue e derubato dai briganti. Un sacerdote di passaggio lo vede ma non si ferma, passa oltre; lo stesso fa un levita, cioè un addetto al culto nel tempio. «Invece un Samaritano, – dice il Vangelo – che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione» (v. 33). Non dimenticare queste parole: “ne ebbe compassione”; è quello che sente Dio ogni volta che vede noi in un problema, in un peccato, in una miseria: “ne ebbe compassione”. L’Evangelista tiene a precisare che il Samaritano era in viaggio. Dunque, quel Samaritano, pur avendo i suoi programmi ed essendo diretto a una meta lontana, non trova scuse e si lascia interpellare, si lascia interpellare da ciò che accade lungo la strada. Pensiamoci: il Signore non ci insegna a fare proprio così?          Continua nell’ ALLEGATO

————————————————————