Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

qualche giorno fa ci ha lasciato Sergio ZAVOLI, un Giornalista, come si dice, con la G maiuscola, che ha onorato la sua professione  con servizi e programmi che hanno fatto scuola. I meno giovani ricorderanno sicuramente “Processo alla tappa”, “Nascita di una dittatura”, “La notte della repubblica”. Tuttavia qui vorrei ricordare un documentario poco conosciuto, ma che varrebbe la pena andare a rivedere. Si tratta di un servizio intitolato “I giardini di Abele”, andato in onda il 3 gennaio 1969, all’interno dello storico rotocalco TV7. Un documento della durata di circa 25 minuti con il quale  Zavoli entra con la sua troupe nel manicomio di Gorizia, allora diretto da Franco Basaglia, e cerca di capire e di spiegare la rivoluzione basagliana. Mostra infatti le immagini drammatiche della vita nel manicomio prima della sua trasformazione in ospedale aperto, facendo parlare gli infermieri, lo stesso Basaglia e i malati.
Due i motivi che rendono degno di nota questo servizio: il linguaggio che usa Zavoli e il messaggio che l’esperienza di Basaglia ci comunica.

Il linguaggio di Zavoli infatti appartiene a un giornalismo fatto di parole pensate e pesate, accuratamente misurate e mai banali e di immagini potenti e realistiche che tuttavia non indugiano alla retorica del dolore e della lacrima. Significativa la scena della signora ospite dell’ospedale che ad un certo punto, parlando della propria esperienza, scoppia in lacrime. Zavoli non enfatizza quel dolore, ma con domande opportune aiuta la donna ad uscire dall’imbarazzo.              Continua nell’ ALLEGATO

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LA POTENZA DI GESÙ NON È SPETTACOLARE, MA È COMPASSIONE PER I BISOGNOSI (Angelus, 02-08-2020)

1a. AngelusIl Vangelo di questa domenica ci presenta il prodigio della moltiplicazione del pane (cfr. Mt.14, 13-21). La scena si svolge in un luogo deserto, dove Gesù si era ritirato con i suoi discepoli. Ma la gente va in cerca di lui per ascoltare ed essere guarito: in effetti, le sue parole e i suoi gesti guariscono e danno speranza. Al tramonto, la folla è ancora lì e i discepoli, uomini pratici, invitano Gesù a mandarli via in modo che possano procurarsi il cibo. Ma lui risponde: “Dai loro qualcosa da mangiare” (v. 16). Immagina i volti dei discepoli! Gesù sa bene cosa sta per fare, ma vuole cambiare atteggiamento: non dice “li congedo, li lascio andare, che si trovano soli a mangiare”, no, ma “cosa ci offre la Provvidenza di condividere? Due atteggiamenti contrari. E Gesù vuole portarli al secondo atteggiamento, perché la prima proposta è quella di un uomo pratico, ma non è generoso: “respingili, lasciali andare, lasciali organizzare”. Gesù la pensa diversamente. Attraverso questa situazione, Gesù vuole educare i suoi amici di ieri e di oggi nella logica di Dio. E qual è la logica di Dio che vediamo qui? La logica di prendersi cura degli altri. La logica di non lavarsi le mani, la logica di non guardare dall’altra parte. La logica di prendersi cura dell’altro. “Lascia che sia organizzato” non fa parte del vocabolario cristiano.
Non appena uno dei Dodici dice realisticamente: “Ma qui abbiamo solo cinque pani e due pesci”, Gesù risponde: “Portaci qui”. (vv. 17-18). Prendi quel cibo tra le mani, guarda il cielo, recita la benedizione e inizia a partire e dai le parti ai discepoli per distribuirle. E questi pani e pesci non sono esauriti, sono sufficienti per soddisfare migliaia di persone.         Continua nell’ ALLEGATO

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DIO ED IL CORONAVIRUS (José María Castillo)

2a. Dio e il coronavirusLe persone che hanno convinzioni religiose si chiedono se Dio sia o meno responsabile di ciò che stiamo soffrendo, a causa della pandemia che stiamo sopportando. Dio ha o no l’ultima parola in merito?

Per rispondere a questa domanda, la prima cosa che dovremmo tenere presente è che Dio è il «Trascendente». Cioè, Dio è «al di là» o, in altre parole, è «al di fuori di tutto» quanto possiamo raggiungere o conoscere. Dio non è solo l’«Infinito». È soprattutto il «Totalmente Altro». Il Vangelo di Giovanni lo dice a partire dal prologo: «Nessuno ha mai visto Dio» (Gv 1,18). E Tommaso d’Aquino lo afferma con chiarezza: «Dio sta al di sopra di tutto quanto possiamo dire o capire» (“Supereminentius est in ipso quam dicatur aut intelligatur”, De Potentia, q. VII, a. V).
Per questo motivo noi mortali, quando parliamo di Dio, non possiamo fare riferimento a «Dio in Sé», ma in realtà di ciò che parliamo e in ciò che pensiamo, ci facciamo «rappresentazioni» di Dio. Quindi ci sono tanti «dèi» e tante religioni. Con l’inevitabile pericolo che ogni cultura, ogni paese e persino ogni individuo si rappresenti Dio come gli interessa o gli conviene. Quindi è ragionevole pensare che a volte parliamo di un «Dio contraffatto» (Thomas Ruster).
Il fondo del problema è che la mente umana non può pensare in nessun modo se non «oggettivando» ciò che pensa. Un pensiero è un «oggetto mentale». Con questo – e da questo – risulta che l’Assoluto degenera in «cosa», cioè in un «oggetto mentale» (Paul Ricoeur). Ecco perché, convinti che stiamo pensando a Dio, in realtà abbiamo in mente la «rappresentazione» che ci facciamo di Dio. Il Vangelo di Giovanni ha ragione: «Nessuno ha mai visto Dio» (Gv 1,18).          Continua nell’ ALLEGATO

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INDIA IN GINOCCHIO E MODI È AL BIVIO (Stefano Vecchia)

Migrant workers head home from New Delhi after the national lockdown took effect.

L’India sta eplodendo con un milione di contagiati. E, uno dopo l’altro, gli Stati sono costretti a fare marcia indietro mentre continuano ad emergere nuovi focolai. Giovedì lo Stato settentrionale del Bihar è tornato al lockdown, poi è toccato al confinante Uttar Pradesh – anche se la misura vale solo nei fine settimana – e, infine, al Tamil Nadu, anche se in questo caso si tratta di una chiusura domenicale.

Nonostante il maggior blocco della storia coinvolga circa mezzo miliardo di indiani, le prospettive sono drammatiche. «Mentre l’attenzione mondiale si è concentrata sulle crisi in corso negli Stati Uniti e in Sudamerica, una tragedia umana comparabile va emergendo rapidamente in Asia meridionale », ha indicato John Fleming, direttore della Croce rossa per l’Asia-Pacifico.
Con un balzo di oltre 35mila contagi in un giorno, giovedì l’India ha superato il milione di casi e, con il record di 680 nuovi decessi, ha passato le 25mila vittime. Un chiaro segnale, confermato dai dati di ieri, che il tentativo di arginare l’epidemia è fallito. Anzi, al contrario, la gestione contraddittoria del governo ha finito per alimentarla. Per l’India la Fase 2 non indica tanto una ripresa limitata del contagio, spesso con apporti dall’esterno come in molti altri Paesi, ma piuttosto una irradiazione dai principali centri urbani, maggiori focolai iniziali. L’allentamento del rigido lockdown nazionale – imposto il 24 marzo e conclusosi due mesi dopo per le pressioni del premier Narendra Modi, preoccupato dell’impatto sull’economia –, ha permesso una diffusione su scala territoriale, in parte veicolata dai migranti interni rientrati nelle località di origine (2,5 milioni nel solo Bihar).          Continua nell’ ALLEGATO

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INCOGNITA SUL FUTURO DELLA MISSIONE A HONG KONG (Ilaria De Bonis)

4a. IncognitaA parlarcene è padre Gianni Criveller, missionario del Pime, sinologo, ricercatore e docente di Storia della missione, per oltre venti anni residente ad Hong Kong.

Il varo, da parte di Pechino, della contestatissima legge sulla “sicurezza nazionale” ad Hong Kong, non solo mette a rischio la libertà di pensiero e parola di un intero popolo, ma depotenzia fortemente la missione della Chiesa cattolica.
«Quanto, di tutto ciò che la Chiesa ha fatto in questi decenni potrà continuare ad essere svolto da ora in poi ad Hong Kong, come parte della missione universale? – si chiede lo studioso con grande preoccupazione – Alcuni missionari negli anni ’70, ’80 e ’90 furono impegnati a favore dei diritti umani; hanno vissuto con i poveri, hanno lottato per il diritto di residenza, hanno fatto scioperi della fame e manifestazioni. Potranno ancora agire così? Quanto di tutto ciò rimarrà?».
La nuova legge è una botta durissima per ogni libero cittadino, e anche per il mondo missionario. Poiché non solo svuota di senso la presenza ‘sociale’ dei missionari tra la gente, ma pone seri dubbi sulla loro permanenza nel “Porto profumato”.
«Tra i reati che verranno puniti pesantemente c’è anche quello di collusione con le forze straniere», spiega Criveller. Cosa «si intenda esattamente per collusione ancora è tutto da capire». Ma non lascia presagire nulla di buono.        Continua nell’  ALLEGATO

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DENUNCIATA PER FRODE LA LOBBY DELLE ARMI (La Redazione)

5a.Denunciata per frode la lobby...La National Rifle Association (Nra) è finita nel mirino della giustizia. La procuratrice generale di New York, Letitia James, ha intentato una causa per sciogliere la potente lobby americana dei proprietari e produttori di armi.

Corruzione, frodi finanziarie e un uso a dir poco disinvolto del denaro dell’associazione: sono queste le tre pesanti accuse mosse nei confronti della National Rifle Association (Nra). “L’influenza dell’Nra – si legge in una nota – è stata così potente che l’organizzazione è andata avanti per decenni senza controlli, mentre i suoi leader facevano finire nelle loro tasche milioni di dollari”.
L’obiettivo di  Letitia James, la procuratrice generale di New York, che da 18 mesi investiga sulla celebre associazione, è di dissolvere la potente lobby delle armi. È infatti arrivata alla conclusione che anni di corruzione e sprechi hanno irrimediabilmente minato la sua capacità di operare senza scopo di lucro.
Ci vorranno naturalmente anni affinché quella che un tempo era una organizzazione potentissima e con 5 milioni di iscritti, venga effettivamente cancellata dai registri dello Stato dove fu fondata bel 1871. Ma in realtà già da tempo la lobby, un tempo in grado di far eleggere presidenti, è in crisi. Dilaniata da difficoltà finanziarie e una guerra interna per la leadership, da tempo lotta per la sopravvivenza.        Continua nell’ ALLEGATO

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NASCE RESQ, NUOVA NAVE UMANITARIA ITALIANA (Dario Paladini)

6a. resq-580x375Presidente onorario Gherardo Colombo: “L’articolo 32 dice che la Repubblica tutela la salute di tutti, senza distinzione di religione, etnia, nazionalità. Insomma, chiunque”. La onlus conta 130 soci, ma l’obiettivo di questa estate è di arrivare a mille. Al via la raccolta fondi per poter salpare.

Batterà bandiera italiana e si ispira alla Costituzione la nuova nave di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. Nasce a Milano ResQ-People Saving People, associazione e da pochi giorni anche Onlus, fondata da un piccolo gruppo di amici, professionisti di varia natura. Presidente onorario l’ex magistrato Gherardo Colombo: “L’articolo 32 della Costituzione dice che la Repubblica tutela la salute di tutti, senza distinzione di religione, etnia, nazionalità. Insomma, chiunque – ha detto alla presentazione del progetto-. La Repubblica, tutti noi, ci prendiamo cura delle persone. La Costituzione è molto inclusiva”.
Il progetto prevede principalmente due attività: una in mare e una in terra. L’attività in mare prevede un team di professionisti e volontari per prestare soccorso e raccogliere le testimonianze di quanto accade a poche miglia dalle nostre coste. Questo sarà reso possibile grazie a una nave da circa 40 metri con 10 persone di equipaggio per il funzionamento, e 9 tra medici e infermieri, soccorritori, mediatori giornalisti e fotografi. Due gommoni veloci invece, assicureranno gli avvicinamenti alle imbarcazioni in difficoltà e il salvataggio dei passeggeri. L’attività in terra consiste nell’informare l’opinione pubblica attraverso i media, le scuole e gli incontri pubblici per creare una società più consapevole, rispettosa dei Diritti Umani e accogliente.            Continua nell’ ALLEGATO

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Il Centro Missionario informa…

Nuovo Documento di Microsoft Office Word-1A – GUATEMALA CHIAMA CREMA

Fino ad ora la risposta delle nostre Comunità è stata molto generosa. Infatti al 7 agosto erano stati raccolti 30.000 euro. Come Centro Missionario abbiamo già provveduto ad inviare a mons. Rosolino Bianchetti, suddivisi in cinque rate, 25.000 euro, che sono stati immediatamente impiegati nell’acquisto dei generi alimentari sopra indicati. Inutile dire che mons. Rosolino ringrazia con immenso affetto tanta generosità e ci comunica che, non appena possibile, ci invierà una precisa rendicontazione degli aiuti ricevuti. GRAZIE A TUTTI!

LA RACCOLTA CONTINUA…

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B-  Il Centro Missionario ha aperto un canale youtube dove è possibile vedere belle testimonianze dei Missionari. Non si tratta solo di documenti di solidarietà, ma di veri e propri spaccati di una realtà, la loro, che finalmente possiamo conoscere da vicino.

CONSIGLIAMO LA VISIONE: RIPARTE LA CAMPAGNA “BANCHE ARMATE”

Il 9 luglio 2020 riparte la Campagna di pressione alle “banche armate”. Ci saranno informazioni dettagliate sulle attività delle banche e specifiche proposte per tutti (associazioni laiche e religiose, parrocchie, comunità, enti locali e singoli cittadini).    Ecco il video di annuncio https://youtu.be/ncWT-gVattY

Iscriviti al canale di youtube del “Centro Missionario Diocesi di Crema”, per essere avvisato ad ogni pubblicazione di un nuovo video. Link: https://www.youtube.com/channel/UCV1dJoWbFRA2sSAwpJTBpxg

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C – VEGLIA PER PADRE GIGI                                                                                             LOCANDINA_pgigi_agosto2020_web                

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29 luglio 2013      –        29 luglio 2020

Nel dialogo,

se si vuole evitare il dialogo fra sordi,

è necessario costruire un linguaggio comune fatto di argomenti

tratti dall’una e dall’altra tradizione testuale e letteraria religiosa;

ognuno infatti deve imparare il linguaggio religioso dell’altro.

Padre Paolo DALL’OGLIO – Innamorato dell’Islam, credente in Gesù

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

una delle cose che ci ha maggiormente stupito in negativo durante la pandemia, è stato scoprire che le industrie militari, nonostante tutta l’Italia fosse “zona rossa”, continuavano a produrre armi a pieno ritmo. Mentre da un lato venivano date precise istruzioni per evitare l’estendersi di un produttore di morte: il contagio, dall’altro venivano date precise istruzioni per aumentare l’estendersi di un produttore di morte: le armi. Una totale schizofrenia che soltanto noi umani siamo capaci di creare.

Se vogliamo che il CoViD-19 non sia soltanto un brutto ricordo da dimenticare, dobbiamo avere il coraggio di gridare a voce alta che non sappiamo cosa farcene delle armi, quando la nostra tragica e recentissima esperienza ci dice che abbiamo bisogno di investire in ospedali, in scuole, nell’ambiente, nella cultura. Per questo ci sembra giusto aderire alla Campagna CAMBIAMO MIRA! INVESTIAMO NELLA PACE.

Il testo che segue è l’editoriale pubblicato dalla rivista missionaria NIGRIZIA il 26 giugno scorso.

“Ognuno di noi – scriveva il teologo fiorentino Enrico Chiavacci – ha il diritto e il dovere di sapere “dove mette i propri soldi e a che cosa quei soldi servono. È un dovere morale, fondamentale per tutti”. Senz’altro per un cittadino della nostra Repubblica, che “ripudia la guerra”. A maggior ragione per un cristiano.     Continua nell’ ALLEGATO

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