PADRE FRANCESCO VALDAMERI

STORIA
Nato a Pieranica nel 1932. Fratello di ANTONIO, comboniano, deceduto nell’anno 2012.
1957 anno della prima Messa a Loreto dove ha frequentato teologia, presso l’Istituto del Monfortani.
1958 prima missione in Africa nel Malawi (Niassaland) dove rimane 20 anni. questo
1978 espulso, insieme ad altri missionari, in quanto considerati spie al sevizio dell’Occidente.
1978 entra nello Zambia (col quale il Malawi confina a sud), primo di tanti monfortani. Da allora è sempre rimasto nella diocesi di Chipata, estesa per 600 Km da Lusaka (capitale) fino alla frontiera co la Tanzania. L’ultima parrocchia è stata Calichero, dove è rimasto 27 anni. I cattolici sono circa il 25% della popolazione, ma sono molto sparpagliati sul territorio e quindi difficilmente raggiungibili dai sacerdoti locali e dai missionari. Per questo il vescovo chiede di aprire nuove Missioni=Parrocchie, per ridurre le distanze tra chiesa e fedeli. In particolare a p. Valdameri è stato chiesto più volte di aprire nuove Missioni, in quanto straniero e in grado di raccogliere i soldi sufficienti per la costruzione delle molte strutture di cui si dota una Missione: chiesa capiente, salone per le riunioni, case per le suore, case per i catechisti, dormitori.2012. Il Nostro è incaricato di aprire una nuova Missione a KAFUMBWE, 28 km dal confine con il Mozambico. Solo alla Messa di Natale si radunano 6.000 fedeli, provenienti da villaggi in un raggio di 15 – 20 km. Il primo compito è quello di costruire una grande chiesa e il progetto è stato affidato ad un architetto di Trescore. La speranza è che la chiesa sia terminata per il giorno di Natale 2013. Curioso il fatto che partecipino alle Messe cattolici che abitano in Mozambico e che anni fa, durante le guerra civile tra Frelimo e Renamo, ripararono nello Zambia. Complici due fattori: la distanza minore rispetto ad altre Missioni in Mozambico e la stessa lingua locale il chichewa.
PASTORALE
Il grosso del lavoro si concentra nel lungo processo di formazione degli adulti: il Catecumenato, che dura tre anni e che si conclude con il Battesimo. I primi due anni di formazione si svolgono nel villaggio dove si vive ad opera dei catechisti che vi abitano. La parte conclusiva si svolge presso la Missione e dura tre settimane, curata da catechisti, che lì vivono con le famiglie e sono per questo stipendiati, e dal missionario. In genere sono centinaia ogni anno. Anche per la Cresima, riservata a giovani e adulti, richiede un lungo processo di formazione e si conclude con tre settimane di corso residenziale nella Missione. Da notare che per questi corsi sia i catecumeni che i cresimandi si devono procurare tutto: dal cibo alle lenzuola.
Settimanalmente i cristiani di una certa zona si ritrovano per pregare in piccoli luoghi di culto. Si tratta di Comunità Cristiane. Non viene però somministrata l’Eucaristia. La gente infatti non vuole riceverla da un laico, ma da una persona consacrata, prete o suora che sia.
Ultimamente si assiste all’invasione di moltissime sètte, molto diverse dal tradizionale protestantesimo, con il quale vi è una pacifica convivenza. Si tratta di confessioni molto aggressive e che generano notevole confusione tra i cattolici che ne vengono a contatto.

PROGETTI
Adozioni a distanza Si tratta di aiuti economici che vengono dati a famiglie che, secondo la tradizione africana della famiglia allargata, si prendono in carico bambini rimasti orfani di entrambi i genitori. In genere la causa è l’AIDS. In questo modo i bambini rimangono nei villaggi di origine.
Ponti Ne sono stati costruiti 5 fino ad oggi ed hanno lo scopo di collegare territori separati per molti mesi all’anno da fiumi che, nel periodo delle piogge, sono in piena e impetuosi e causano non pochi disagi alla popolazione che dovrebbe fare anche centinaia di km per trovare l’unico ponte costruito lungo la strada statale e raggiungere i servizi di cui ha bisogno. Sono costruiti da ingegneri locali con soldi raccolti in Italia con l’aiuto della Cassa Rurale Adda e Cremasco, che attua il sistema del raddoppio della quota raccolta dai benefattori (le Casse Rurali devono distribuire in beneficenza gli utili). Si tratta di un grande aiuto sia verso la popolazione sia verso il governo che non è in grado di contribuire alle spese di carattere sociale: ospedali, scuole, asili, ecc.
Pozzi Ne sono stati scavati 13. Necessari nei periodici tempi di siccità. Le trivelle sono affittate da imprese gestite da indiani, mentre la manodopera e fatta da giovani volontari provenienti dall’Italia. La manutenzione è affidata alle persone del luogo che si organizzano in modo che tutti gli utenti si autotassino, in quanto ogni due anni è necessario cambiare le guarnizioni. Lo stesso vale per altre i imprevisti o guasti.

P. Valdameri desidera che tutte le sua attività siano considerate come facenti parte della diocesi di Crema. Ha accettato che i soldi che vengono raccolti tramite la diocesi vengano inviati all’Istituto dei Monfortani e che i giovani, che vanno in missione da lui, siano in stretto contatto con il CMD. Ritiene infatti importante che facciano un corso di formazione. Una sua grande preoccupazione sono i giovani di oggi il più delle volte abbandonati a se stessi, apatici, senza progetti. Per questo si impegna tanto nel portarseli nella sua Missione e nel farli lavorare