LASCIARSI GUIDARE DALLO SPIRITO (Emanuela e Antonio Riboli)

ANTONIOIntervento di Emanuela e Antonio Riboli, Veglia Missionaria 2022

Emanuela
Siamo Antonio ed Emanuela ed abitiamo a Santo Stefano, periferia di Crema. Antonio ha sempre fatto il falegname e ancora oggi, in pensione, fa fatica a staccarsi dalla pialla e dal seghetto. Io Emanuela, ho lavorato nella scuola per molti anni fino a quando esigenze familiari mi hanno costretto a lasciare il lavoro

 Antonio
La nostra storia con l’Africa comincia per caso, mentre facevamo il cammino di Santiago. Lungo il percorso, incontriamo una compagnia proveniente da Brescia ed attacchiamo bottone. Veniamo così a scoprire che fanno parte di un’associazione che ha come scopo quello di aiutare in Tanzania una realtà missionaria chiamata villaggio della speranza.      Continua nell’ ALLEGATO

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CONSAPEVOLEZZA DEGLI ALTRI, MA ANCHE DI ME STESSO (Luca Colla)

10Intervento di Luca Colla, Veglia Missionaria 2022

Sono partito nel 2021 con una Organizzazione non governativa di Roma come “volontario” per l’Albania, spinto da una forte voglia di mettermi in gioco, dal desiderio di fare nuove esperienze e di confrontarmi con una nuova cultura. Ho passato nove mesi immerso nella comunità Rom, dove ho avuto la fortuna di assaporarne ogni sfumatura come i balli, i canti, i costumi, la lingua differente, le loro usanze particolari e le loro contraddizioni più estreme che la caratterizzano, riuscendo a instaurare un rapporto di rispetto reciproco che non è mai scontato. In questi tempo ho visto le difficoltà che ogni famiglia deve affrontare quotidianamente e le difficoltà di tutti i bambini che all’età di 13 anni devono diventare adulti. Una cultura che ha radici molto profonde e che consiglio a chiunque di approfondire. Concretamente il supporto richiesto consisteva nell’affiancare i bambini nelle ore scolastiche e nelle attività ludico/ricreative. Sicuramente è stata l’esperienza più intensa che abbia mai fatto e sono tornato a casa con molta più consapevolezza. Una consapevolezza non solo di quello che c’è fuori dal nostro “stivale”, ma soprattutto di me stesso dei miei punti forti e di quelli che non ho mai considerato e che dovrò migliorare.     Continua nell’ ALLEGATO

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ANCHE LE COMUNITÀ CRISTIANE DIVENTINO “VITE CHE PARLANO” Daniele Gianotti

(Cattedrale, 22 ottobre 2022)

VESCOVO-1Ringraziamo Dio per le testimonianze che abbiano ascoltato, e ringraziamo naturalmente anche chi ce le ha proposte. Le testimonianze sono un dono prezioso, che si ricollega al mandato del Signore ricordato in questa Giornata missionaria mondiale: «Di me sarete testimoni» (At 1,8)
A proposito dell’importanza della testimonianza è molto citata – ma vale sempre la pena di riprenderla –, la frase pronunciata da san Paolo VI nel 1974: «L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o, se ascolta i maestri, è perché sono dei testimoni». Non si tratta, peraltro, di mettere in contrasto queste due figure, maestri e testimoni. Mandando in missione i suoi discepoli, Gesù chiede loro di essere l’una e l’altra cosa. «Di me sarete testimoni» (At 1,8), dice appunto Gesù negli Atti; e alla testimonianza fanno riferimento anche le parole finali del vangelo di Luca, che abbiamo ascoltato prima (cf. Lc 24,48).       Continua nell’ ALLEGATO

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IL MINISTRO E LE NAVI DELLE ONG: PRIMO COLPO, SBAGLIATO IL BERSAGLIO (La Redazione)

8a. Primo colpo...Verrebbe da dire “bersaglio sbagliato” di fronte alla prima iniziativa ufficiale del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che oggi se l’è presa con due navi delle Ong impegnate a evitare tragedie nel Mediterraneo.

Si torna alla strategia propagandistica e disumana dei «porti chiusi»? Si torna a mettere sul banco degli imputati chi soccorre persone a rischio della vita? Sarebbero le Ong “il” problema?
Il dossier sull’immigrazione del Viminale dello scorso Ferragosto fornisce, peraltro, questi dati: persone sbarcate autonomamente 53%, persone soccorse 47%, di queste ultime appena il 16% da navi umanitarie. Numeri in calo negli ultimi due giorni.
Tre pescherecci con circa 1.800 persone soccorsi dalla nostra Guardia costiera o ancora da raggiungere, 500 persone giunte autonomamente a Lampedusa e solo 250 raccolte a bordo delle due navi delle Ong.              Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE FLASH DAL MONDO

a cura del Gruppo Animazione Missionaria di Scannabue

POPOLI INDIGENI: I MIGLIORI PROTETTORI DELL’AMAZZONIA

In Amazzonia ci sono circa 3 milioni di indigeni, organizzati in più di 390 popoli, che parlano 240 lingue vive, appartenenti a 49 famiglie linguistiche. Potrebbe sembrare strano ma di questi popoli sono ben 137 quelli che vivono in “isolamento volontario “.
Questa diversità culturale è una ricchezza che non possiamo perdere. L’ONU ha inoltre riconosciuto che le comunità indigene sono leader nella protezione dell’ambiente: la foresta amazzonica immagazzina almeno un quarto di tutto il carbonio presente nelle foreste tropicali e quindi la lotta dei popoli indigeni per la difesa del loro ambiente fa della loro comunità una garanzia imprescindibile.    Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE DAL CENTRO MISSIONARIO (La Redazione)

ARMIDA BARELLI, UNA DONNA DI GRANDE ATTUALITÀ

L’Azione Cattolica diocesana, dopo la beatificazione di Armida Barelli dello scorso 30 aprile 2022, ripropone a giovani e adulti la figura di una donna che, profeticamente, ha precorso i tempi mettendosi a servizio totale della promozione della donna in ambito familiare, ecclesiale, culturale, sociale e infine politico (nel sostegno dato alle donne a prendere coscienza del diritto di voto che sarebbe stato esercitato da loro per la prima volta nel 1946).

A partire dal 1918, ultimo anno della Prima guerra mondiale, fino alla fine della sua vita (1952) Armida si è spesa per costruire le condizioni di un nuovo modello di femminilità, a partire da una proposta di autentica formazione umana e cristiana, realizzando, in un periodo come quello fascista, progetti in vari ambiti, da quello ecclesiale/associativo (la Gioventù Femminile di Azione Cattolica con i suoi gruppi presenti nelle parrocchie di tutte le diocesi italiane) a quello culturale (Università Cattolica del Sacro Cuore – 1921), con una spiccata attenzione alla dimensione personale e sociale di ciascuna giovane.

Si offre la possibilità di partecipare ad un evento che permetta di conoscere, attraverso la figura di Armida Barelli, quanto il movimento cattolico femminile nel XX secolo, si sia adoperato al fine di realizzare una reale promozione della donna. Si è trattato di una promozione che ha permesso alle donne un innalzamento nel modo degli studi, delle professioni e dell’impegno socio/politico e che ha caratterizzato una nuova stagione nel mondo femminile della seconda metà del Novecento che ha portato molte donne cattoliche a occupare posti di grande responsabilità in tutti gli ambiti della vita.              A cura dell’Azione Cattolica Diocesana

 

 

11. Locandina A3

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Untitled

0001aRICORDANDO HIROSHIMA E NAGASAKI

Un minuto di silenzio e poi tre rintocchi della campana della pace.
Così ogni anno nel Parco Memoriale della Pace di Hiroshima
si celebra una cerimonia per ricordare il momento in cui,
alle 8.15 della mattina (1.15 di notte in Italia) del 6 agosto 1945,
gli Stati Uniti hanno sganciato sulla città la prima bomba nucleare della storia,
uccidendo centomila persone e radendo al suolo il 90 per cento degli edifici.

Altri centomila morirono nei mesi e negli anni successivi per le radiazioni.

Il 9 agosto, un secondo ordigno atomico fu sganciato su Nagasaki.
Morirono 40mila dei 240mila abitanti.

“Le armi nucleari non hanno senso tre quarti di secolo dopo. Dobbiamo chiederci cosa abbiamo imparato dal fungo elevatosi su questa città.
Le crisi con gravi sfumature nucleari si stanno diffondendo rapidamente, dal Medio Oriente al penisola coreana, all’invasione russa dell’Ucraina. L’umanità sta giocando con una pistola carica”.

Antonio Guterres (Segretario Generale ONU) – in occasione del 77° anniversario di Hiroshima e Nagasaki

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, carissimi,

scrivere una lettera con questo caldo e in questa stagione… Ma ha senso? Certo, me lo chiedo perché si ha la sensazione che in questo periodo TUTTI siano in vacanza e che questa situazione provochi uno stato di narcosi generalizzato, per cui non va in vacanza il nostro corpo, ma ci vanno anche il nostro cervello, la nostra coscienza, insomma tutto il nostro IO.
Per questo chiedo scusa agli Amici e ai lettori che non sono di Crema, se in queste righe citerò persone della mia città, ma mi preme ricordare chi, pur facendo vacanza, ha saputo e sa dare un senso a questo tempo tanto importante quanto fuggevole.
Voglio così cominciare dal nostro vescovo Daniele che, in compagnia di Mauro e di don Roberto, ha trascorso 15 giorni in Guatemala “sulle orme dei martiri del Quiché”, come ha scritto nella lettera di saluto.           Continua nell’ ALLEGATO

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IL COMMERCIO DELLE ARMI È UNO SCANDALO A CUI NON DOBBIAMO RASSEGNARCI (Angelus, 31-07-2022)

1a. Angelus-Papa-Francesco-2022-07-31-VelvetMagNel Vangelo della Liturgia odierna, un uomo rivolge a Gesù questa richiesta: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità» (Lc 12,13). È una situazione molto comune, problemi simili sono ancora all’ordine del giorno: quanti fratelli e sorelle, quanti membri della stessa famiglia purtroppo litigano, e magari non si parlano più, a causa dell’eredità!
Gesù, rispondendo a quell’uomo, non entra nei particolari, ma va alla radice delle divisioni causate dal possesso delle cose, e dice chiaramente: «Tenetevi lontani da ogni cupidigia» (v. 15). Che cos’è la cupidigia? È l’avidità sfrenata di beni, il volere sempre arricchirsi. È una malattia che distrugge le persone, perché la fame di possesso crea dipendenza. Soprattutto chi ha tanto non si accontenta mai: vuole sempre di più, e solo per sé. Ma così non è più libero: è attaccato, schiavo di ciò che paradossalmente doveva servirgli per vivere libero e sereno. Anziché servirsi del denaro, diventa servo del denaro.          Continua nell’ ALLEGATO

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LA STORIA È NELLE MANI DI DIO, MA NO AD UNA VITA ADDORMENTATA (Angelus, 07-08-2022)

Nel Vangelo della Liturgia odierna, Gesù parla ai discepoli per rassicurarli da ogni paura e per invitarli alla vigilanza. Sono due le esortazioni fondamentali che rivolge loro: la prima è «non temere, piccolo gregge» (Lc 12,32); la seconda «siate pronti» (v. 35). “Non temere” e “siate pronti”. Si tratta di due parole-chiave per sconfiggere le paure che a volte ci paralizzano e per superare la tentazione di una vita passiva, addormentata. “Non temere” e “siate pronti”: soffermiamoci su questi due inviti.
Non temere. Per prima cosa Gesù incoraggia i discepoli. Ha appena finito di parlare loro della cura amorevole e provvidente del Padre, che si preoccupa dei gigli dei campi e degli uccelli del cielo e, quindi, tanto più dei suoi figli. Perciò non bisogna affannarsi e agitarsi: la nostra storia è saldamente nelle mani di Dio.           Continua nell’ ALLEGATO

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