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EDITORIALE
Terzo trasferimento migranti in Albania: violati i tempi di convalida per il trattenimento dei migranti
Le autorità di pubblica sicurezza devono comunicare il trattenimento delle persone all’Autorità giudiziaria entro le prime 48 ore. Tuttavia, per le persone trasferite in Albania questa scadenza sembra essere ignorata, poiché il trattenimento effettivo è iniziato già con la “selezione” dei migranti in alto mare. Questo processo segna l’inizio della privazione della libertà personale, che prosegue poi con il trasferimento in Albania e la successiva formalizzazione della detenzione al momento dello sbarco.
La nave Cassiopea della marina militare italiana è partita per l’Albania con 49 persone a bordo, migranti intercettati nelle acque internazionali davanti a Lampedusa che saranno trasferiti nei centri di detenzione di Shëngjin e poi di Gjadër, dove saranno sottoposti a una procedura accelerata di frontiera. Continua nell’ ALLEGATO
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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes
Carissime, Carissimi,
è la Giornata per la Vita che apre la nostra Comunicazione, così come alcuni stimoli, che i Vescovi italiani hanno scritto nel documento che accompagna questa edizione n. 47, la concludono a pag. 15, con i Germogli di Speranza. Se non è la vita a darci speranza, chi può farlo? Eppure mai come in questo tempo la vita viene insidiata, violata, negata con una facilità e soprattutto con una noncuranza disarmante.
Anni e anni di lavoro e di impegno per diffondere i valori della vita e della pace buttati al vento?
Probabilmente qualcosa non ha funzionato o ci siamo illusi troppo in fretta. Una cosa è certa: è proprio in questi momenti che ci viene richiesto un impegno ancora maggiore per ribadire il valore della VITA e per ricercarla, proporla e soprattutto viverla in ogni momento della nostra esistenza. Continua nell’ ALLEGATO
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GESÙ È LA SALVEZZA, LA LUCE E IL SEGNO DI CONTRADDIZIONE (Angelus, 02.02.2025)
Oggi il Vangelo della liturgia (Lc 2,22-40) ci parla di Maria e Giuseppe che portano il bambino Gesù al Tempio di Gerusalemme. Secondo la Legge lo presentano nella dimora di Dio, per ricordare che la vita viene dal Signore. E mentre la Santa Famiglia compie ciò che nel popolo d’Israele si faceva sempre, di generazione in generazione, succede qualcosa che non era accaduto mai.
Due anziani, Simeone e Anna, profetizzano riguardo a Gesù: ambedue lodano Dio e parlano del bambino «a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme» (v. 38). Le loro voci commosse risuonano tra le vecchie pietre del Tempio, annunciando il compimento delle attese d’Israele. Continua nell’ ALLEGATO
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QUALI STRATEGIE CONTRO LA LEBBRA? (G. Gazzoli)
Di fronte ad una malattia che, nonostante tutto, continua ad aumentare a livello planetario, sono sufficienti le strategie messe in atto fino ad ora? Quali alternative? Seconda parte dell’articolo presentato sul numero precedente.
La strategia dell’OMS
La Strategia globale della Lebbra dell’OMS (Towards zero leprosy, 2021-2030), sviluppata come parte integrante della Road Map 2021- 2030 per il controllo delle Malattie Tropicali Neglette (MTN), invita ad accelerare l’azione per raggiungere l’obiettivo della lebbra zero: zero trasmissione, zero disabilità e zero discriminazione.
A questo proposito, nel 2023, l’OMS ha pubblicato una guida tecnica sull’interruzione della trasmissione e l’eliminazione della malattia. Al centro delle linee guida è delineato il percorso per l’eliminazione della lebbra, attraverso 3 fasi: l’interruzione della trasmissione, l’eliminazione della malattia e la sorveglianza post-eliminazione, definite in termini di tappe epidemiologiche. Continua nell’ ALLEGATO
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FUGA DA GOMA (A.De Luca)
I ribelli filo-rwandesi dell’M23 espugnano Goma, e la caduta della città chiave nell’est del Congo rischia di innescare un conflitto più ampio.
È una fuga di massa, disordinata e improvvisa, quella in corso in queste ore a Goma, capoluogo del Nord Kivu, una delle province della Repubblica democratica del Congo presa d’assalto dalle milizie ribelli filo-rwandesi. La città – in cui vivono circa due milioni di abitanti – si è ritrovata sguarnita anche delle ultime protezioni rimaste: i militari della Forze armate congolesi (Fardc), così come i peacekeepers della missione Onu (Monusco), hanno abbandonato le loro postazioni di fronte all’avanzata delle milizie del “Movimento 23 marzo” (M23) che diverse fonti indicano come già presenti nel centro cittadino. I ribelli sono sostenuti dal Rwanda e il governo di Kinshasa ha equiparato l’attacco a una “dichiarazione di guerra” da parte del paese vicino. Continua nell’ ALLEGATO
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