IL VOSTRO NON È PIÙ UN MANGIARE LA CENA DEL SIGNORE! (Lc 9,11b-17)

2a. Omelia MizzottiSabato scorso, in occasione della Celebrazione per le Vocazioni, padre Giuseppe Mizzotti ha ha indirizzato ai fedeli presenti una omelia molto densa di significato, quasi un lascito morale, visto che a giorni avrebbe dovuto far ritorno in Perù. Sicuramente un impegno anche concreto per tutti noi all’inizio della Quaresima.

La crisi sanitaria e la crisi economica, conseguenze del Covid, saranno lunghe e   dure. Intorno a noi incontreremo famiglie costrette a vivere di carità, persone colpite dalla disoccupazione, malati che non sanno come risolvere i loro problemi di salute e di cura. Nessuno sa bene come la società reagirà: di sicuro, cresceranno l’impotenza, la rabbia e lo scoraggiamento di molti; è prevedibile che aumentino i conflitti e i suicidi; è molto probabile che cresca l’egoismo e l’ossessione per la propria sicurezza.          Continua nell’ ALLEGATO

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NON C’È SOLO IL CORONAVIRUS, LA LEBBRA «MORDE» ANCORA (Lucia Capuzzi)

3a. Non c'è solo il Coronavirus...Lo scorso 31 gennaio è stata ricordata la 68a Giornata Mondiale dei malati di Lebbra, una delle venti le malattie dimenticate che colpiscono oltre un miliardo di persone e ne uccidono mezzo milione all’anno. Sono invisibili, anzi, neglette. La gran parte di queste è curabile. Non, però, per chi non ha risorse. Più che una questione sanitaria, le “malattie neglette” sono un dramma sociale che si abbatte sul Sud del mondo. Entro il 2030, l’Oms si è data l’obiettivo di eliminarne almeno una in 100 Paesi e eradicarne due dal pianeta.

Non riusciva a stringere le dita: gli oggetti gli scivolavano fra le mani e cadevano a terra. Così Antonio Gavumende ha capito «di avere qualcosa che non andava». La madre, troppo povera per rivolgersi a un medico, lo portò da un curandero, un guaritore tradizionale. Le sue erbe, però, non sortirono effetto. Quando, su segnalazione dei maestri, Antonio riuscì ad essere portato in ospedale, gli venne diagnosticato il morbo di Hansen. Ovvero la lebbra.           Continua nell’ ALLEGATO

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QUALCHE SPUNTO DA ‘ECONOMY OF FRANCESCO’: FAMIGLIA E TERZO SETTORE (Andrea Mobiglia)

4a. economiafrancesco-bProviamo a esemplificare quanto emerso da ‘The Economy of Francesco’, tenendo sullo sfondo la Dottrina sociale della Chiesa, e soffermando l’attenzione su due ambiti: famiglia e terzo settore

L’incontro The Economy of Francesco ha lasciato alcuni spunti molto utili, che è necessario vengano ripresi e trasformati a partire dalla realtà economica che c’è attualmente, per non rimanere un semplice impegno formale o una serie di concetti giusti e accettati da tutti ma che, infine, non provocano alcun reale cambiamento; è necessario che, in un prossimo appuntamento (o qualsiasi sarà l’evoluzione che l’evento avrà) siano coinvolti non solo i giovani ma anche i corpi intermedi, come sindacati, associazioni, industriali e il mondo delle banche, proprio per essere il più concreti possibili, una volta date le basi di partenza (come si è provato a spiegare nei precedenti articoli).          Continua nell’ ALLEGATO

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NOTIZIE DAL CENTRO MISSIONARIO (La Redazione)

PER UNA QUARESIMA DI FRATERNITÀ

La carità è dono che dà senso alla nostra vita e grazie al quale consideriamo chi versa nella privazione quale membro della nostra stessa famiglia, amico, fratello”. Con queste parole, contenute nel suo Messaggio per questa Quaresima 2021, papa Francesco ci invita a condividere con i fratelli e le sorelle che si trovano in difficoltà quanto possediamo. Non importa se poco, perché “il poco, se condiviso con amore, non finisce mai, ma si trasforma in riserva di vita e di felicità”.

Come Centro missionario ci permettiamo di suggerire a voi, amici dei Gruppi di Animazione Missionaria quattro progetti di altrettanti missionari e missionarie impegnati in prima linea in situazioni particolarmente difficili e disagiate.          Continua nell’ ALLEGATO

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ECONOMIA SENZA TRATTA DI PERSONE

 L’immagine ispiratrice è di Timothy Schmalz, l’artista canadese che ha creato la scultura di Santa Bakhita “Let the Oppressed go free”

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Enrico e le Commissioni Missionaria e Migrantes

Carissime, Carissimi,

la Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta di persone 2021 accende i riflettori su una delle principali cause della tratta di persone: il modello economico dominante, i cui limiti e contraddizioni sono acuiti dalla pandemia COVID-19. Infatti il principale promotore della tratta di persone è proprio il neoliberalismo in quanto promuove incessantemente il presupposto secondo cui la creazione di ricchezza, per quelle imprese e individui che sono già benestanti, “scivolerà verso il basso” favorendo le fasce di popolazione disagiate. Più e più volte si è rivelato falso e mentre i ricchi godono di lucri immensi, per i poveri aumentano le probabilità contrarie.
La tratta di persone è parte integrante di “questa economia”: le persone vittime della tratta
sono inserite come “merci” negli ingranaggi di una globalizzazione governata dalla
speculazione finanziaria e dalla concorrenza “sottocosto”. E i profitti derivanti dalle vittime della tratta di persone sono enormi, specialmente nei settori dell’estrazione mineraria, dell’agricoltura, del turismo, dell’industria manifatturiera, dell’edilizia, dei lavori domestici, della prostituzione e dei trapianti di organi.
Serve quindi una visione “strutturale e globale” della tratta per scardinare tutti quei meccanismi perversi che alimentano l’offerta e la domanda di “persone da sfruttare”, perché è il cuore dell’intera economia ad essere malato.          Continua nell’ ALLEGATO

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LA MISSIONE DELLA CHIESA È LA VICINANZA (Angelus, 07-02-21)

1a. AngelusUn’altra volta in Piazza! Il Vangelo di oggi (cfr Mc 1,29-39) presenta la guarigione, da parte di Gesù, della suocera di Pietro e poi di tanti altri malati e sofferenti che si stringono a Lui. Quella della suocera di Pietro è la prima guarigione di ordine fisico raccontata da Marco: la donna si trovava a letto con la febbre; nei suoi confronti, l’atteggiamento e il gesto di Gesù sono emblematici: «Si avvicinò, la fece alzare prendendola per mano» (v. 31), annota l’Evangelista. C’è tanta dolcezza in questo semplice atto, che sembra quasi naturale: «La febbre la lasciò ed ella li serviva» (ibid.). Il potere risanante di Gesù non incontra alcuna resistenza; e la persona guarita riprende la sua vita normale, pensando subito agli altri e non a sé stessa – e questo è significativo, è segno di vera “salute”!
Quel giorno era un sabato. La gente del villaggio aspetta il tramonto e poi, finito l’obbligo del riposo, esce e porta da Gesù tutti i malati e gli indemoniati. E Lui li guarisce, ma vieta ai demoni di rivelare che Lui è il Cristo (cfr vv. 32-34). Fin dall’inizio, dunque, Gesù mostra la sua predilezione per le persone sofferenti nel corpo e nello spirito: è una predilezione di Gesù avvicinarsi alle persone che soffrono sia nel corpo sia nello spirito.          Continua nell’ ALLEGATO

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“CHIEDIAMO AI RAPITORI DI LIBERARE IL PIÙ PRESTO POSSIBILE SUOR GLORIA” (Ag. FIDES)

2a. SuorGloria_73093141AFRICA/MALI

“La Congregazione delle Suore Francescane di Maria Immacolata sta celebrando una speciale novena di preghiera per la liberazione di suor Gloria Cecilia Narváez. Il 7 febbraio si compiranno quattro anni dal suo sequestro in Mali. Purtroppo finora gli sforzi per la sua liberazione non hanno avuto successo”.

Lo racconta all’Agenzia Fides suor Noemi Quesada, ex superiora generale della Congregazione di suor Gloria, che alla vigilia del quarto anniversario del sequestro lancia questo appello: “Chiediamo urgentemente ai rapitori di liberarla il prima possibile, perché non sta bene in salute. Suor Gloria soffre tanto, come la Congregazione e la sua famiglia. Dio, che è il Padre di tutti, ci aiuti in questa richiesta. Nel nostro dolore ci sentiamo impotenti di fronte a questo rapimento senza precedenti, e chiediamo alla comunità cristiana la sua preghiera e alla comunità internazionale di non dimenticare che nel rapimento di una persona viene sequestrata una parte della nostra umanità”.
“Ho conosciuto suor Gloria Cecilia Narváez quando ha iniziato la sua vita religiosa – racconta a Fides suor Noemi – . Fin da giovanissima ha dimostrato le sue qualità di educatrice e come tale si è preparata al servizio in questo campo. Sono state molte le istituzioni educative in cui ha lavorato. Il Collegio di Samaniego, nel sud della Colombia è stato l’ultimo istituto di cui è stata direttrice, poi i suoi primi passi come missionaria li ha fatti nel sud del Messico, ad Apatzingán, Michoacán.          Continua nell’ ALLEGATO

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